Un drone per l'amico cieco, il progetto di tre ragazzi del Filippin di Paderno

Paderno del Grappa. Tre liceali del Filippin realizzano il drone accompagnatore. La loro idea premiata al concorso internazionale lasalliano 

PADERNO DEL GRAPPA . “Unblinding-me”, tradotto “toglimi la cecità”: con questo innovativo progetto l’istituto Filippin ha conquistato il primo premio per la sezione Engineering del concorso LS-Dreams 2017-2018, il contest internazionale organizzato dalle scuole lasalliane, che ha coinvolto 7 centri universitari, 365 scuole, 95 team, 255 studenti e 8 nazionalità.

L’idea innovativa è venuta a Massimiliano Annovi, Enrico De Luchi, Giorgio Casini con l’aiuto di Marco Parise, della 2° liceo scientifico scienze applicate, coadiuvati dal professor Alan Begliorgio, responsabile del Filippin Fablab. Ma a ispirarli è stata la necessità espressa da un loro compagno non vedente dalla nascita, Leonardo Marenda, frequentante il terzo anno del medesimo indirizzo. «Leonardo», spiega il prof Begliorgio, «ha condiviso con loro le difficoltà quotidiane che incontra nel percorso casa-scuola quando non è accompagnato.

Da qui, l’elaborazione di un progetto che vuole essere utile alle persone non vedenti per migliorare la loro qualità di vita, soprattutto durante gli spostamenti di ogni giorno. Non attraverso l’uso continuo e assillante della tecnologia “che si indossa” ma tramite un metodo particolare di allenamento, che con l’ausilio di un drone, può rendere autosufficienti e autonomi». In sostanza la persona non vedente viene aiutata a orientarsi, per poi camminare nei percorsi abituali senza alcun aiuto.

«È vero, ci sono degli strumenti che permettono di riconoscere gli ostacoli ed evitarli», continua il docente, «ma quando un non vedente affronta un nuovo percorso deve prima conoscerlo». Il primo passo è dunque percorrere la strada – nel caso di Leonardo il tragitto tra la fermata del bus e la sua aula – con una persona fidata, muniti di un “dispositivo di localizzazione” dotato di giroscopio, posizionamento GPS e altri sensori che consentono la scansione e la registrazione di tutte le diverse caratteristiche del percorso. Una volta registrato il percorso, il dispositivo di tracciamento viene portato al centro di addestramento – nel caso del Filippin il campo da calcio – e i dati vengono scaricati su un computer che a sua volta istruirà un drone.

«In modo autonomo, il non vedente potrà esercitarsi senza alcun pericolo seguendo i segnali sonori emessi dal drone in volo, finché fino a quando non ha una buona familiarità con le distanze, le svolte e gli ostacoli», dice Begliorgio, «Una volta che le sessioni di allenamento hanno raggiunto un punto soddisfacente, l’utente sarà riportato al percorso reale in cui potrà perfezionare l’allenamento e quindi diventare completamente indipendente».

Il progetto è stato realizzato all’interno del FilippinFabLab, il nuovo spazio di fabbricazione digitale del La Salle International Campus: «I ragazzi sono partiti dalla loro passione per i droni, ma hanno saputo capovolgere l’approccio, che forse è l’aspetto più importante di questo progetto. Non hanno studiato un aiuto per il loro compagno, ma hanno chiesto a Leonardo qual era il modo migliore per consentirgli di muoversi da solo, rendendolo indipendente anche da strumentazioni elettroniche».

Ora i vincitori voleranno a Parigi, visto che il premio – che sarà consegnato loro a Barcellona – è un viaggio di quattro giorni nella capitale francese.
 

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