Un caffé “amaro” per i fratelli Zanetti

Caffè amaro in campagna elettorale. È quello con il marchio «Silver» diventato in queste ore motivo di contrasto tra i fratelli Massimo e Martino Zanetti. Il caso riguarda l’acquisizione di un marchio aziendale risalente a oltre 40 anni fa e citata, peraltro incidentalmente, da Massimo Zanetti, Mr Segafredo, nell’intervista concessa alla “tribuna” in qualità di candidato a sindaco (e pubblicata sull’edizione di domenica scorsa).
L’imprenditore, rispondendo alle domande del cronista, ha ripercorso le tappe della sua ascesa imprenditoriale a cominciare dall’acquisizione delle prime aziende. E, elencando il nome di tali società, il titolare del marchio Segafredo ha citato la vicenda della «Silver Caffè» con la data del 1969.
Ieri, con una lettera, la replica del presidente e legale rappresentante di Hausbrandt Trieste,- altro colosso del caffè -, l’imprenditore Martino Zanetti, fratello di Massimo. Che, con riferimento alla Silver Caffè, ha tenuto a precisare come il marchio sia di proprietà esclusiva della Hausbrandt Trieste 1892 spa. «Si precisa al riguardo», scrive Martino Zanetti nella sua lettera, «che nel 1968 i signori Martino Zanetti e Mario Zanetti, fratelli del signor Massimo Zanetti, assistiti dal ragionier Francesco Bonamigo di Treviso e dal ragionier Ruini di Conegliano, costituivano la società S.I.L.E.A. con la quale affittavano gli immobili e gli impianti della società Silver Caffé e assumevano il relativo personale».
E continua: «Successivamente S.I.L.E.A. acquisiva il marchio “Silver Caffé” dal fallimento della società Silver». Quindi, sottolinea, «il marchio “Silver Caffé” è a tuttoggi di proprietà esclusiva della società Hausbrandt Trieste 1892 spa che è l’unica esclusiva titolare del diritto di uso dello stesso. È pertanto assolutamente falso che la società Silver Caffé sia stata acquisita dal signor Massimo Zanetti poco più che ventenne».
La lettera potrebbe finire qui, con la precisazione relativa alla storia di un marchio: storia risalente nel tempo, ma che per Martino Zanetti ha importanza attuale in quanto - spiega - potrebbe erroneamente far pensare che la Silver con i suoi segni e i suoi loghi sia di proprietà della Segafredo, anzichè della Hausbrandt Trieste come invece è in realtà.
Martino Zanetti prosegue uscendo dal «caso Silver» ed entrando con espressioni nette nel merito della campagna elettorale del fratello. Sempre riferendosi allo stesso articolo in cui l’imprenditore-candidato a sindaco si racconta parlando della sua infanzia e della sua famiglia (come peraltro hanno fatto come lui tutti gli altri candidati in corsa per Ca’Sugana), Martino Zanetti contesta - con evidente riferimento alle dichiarazioni del fratello - un «utilizzo improprio di riferimenti a persone care alla famiglia Zanetti e a vicende familiari private». Riferimenti e vicende, prosegue Zanetti con parole ancora più dure «biecamente utilizzate per promuovere una campagna elettorale dagli esiti improbabili».
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