Treviso piange Tullio Giacomini, imprenditore e filantropo
Aveva 85 anni, guidava l’azienda d’ingrosso nel settore della carta: fondò la coop Quadrifoglio e l’orchestra dei Giovani Musicisti Veneti

Imprenditore e filantropo. Uomo impegnato in politica nella Prima Repubblica, e successivamente attivissimo, come civico, per l’amata Treviso. Il servizio per i più deboli, in particolare per i disabili, e l’amore per la musica classica ed il canto.
Tutto questo e molto altro è stato Tullio Giacomini, scomparso ieri mattina a 85 anni. Era malato da tempo, ma questo non gli ha impedito fino all’ultimo di pensare alla città, agli altri, ai fragili, ai meno fortunati.
Fossero i disabili della comunità Quadrifoglio da lui fondata quasi 50 anni fa, e diventata un riferimento nel mondo dell’inserimento sociale e lavorativo dei più deboli; o l’orchestra Giovani Musicisti Veneti, creata oltre 20 anni fa e per la quale solo pochi mesi fa aveva lanciato l’sos per l’assenza di sostegno pubblico e privato. E poi il servizio nei Lions, il lunghissimo impegno nel Partito Socialista, e ancora, con l’amico Franco Rosi, l’esperienza di Ritrovare Treviso e più recentemente di Treviso Civica.
Tutti impegni che sapeva conciliare con la sua attività, l’azienda di ingrosso delle con sede dietro viale della Repubblica.
Nel 2018 era stato insignito del Totila, il massimo riconoscimento cittadino, per il suo impegno nel volontariato; nel 2022 aveva ricevuto del titolo di Cavaliere della Repubblica.
Vasto il cordoglio in città, dal mondo della politica a quello del volontariato, da quello della musica all’associazionismo. «Un uomo che non ha vissuto un secondo della sua vita senza pensare a chi avesse bisogno, era un puro e un generoso», lo ricorda commosso Franco Rosi, sodale di una vita sin dalla militanza nel Psi.
Lascia la moglie Rosanna Monaco, le figlie Martina e Michela (la prima ha raccolto il testimone in azienda), i generi Diego e Marcello, gli adorati nipoti Gaia e Matteo, la sorella, gli altri parenti e moltissimi amici.
L’addio lunedì alle 9.40, nella basilica di S. Maria Maggiore. Alla Madona Granda Tullio aveva sposato Rosanna, rinnovando lì anche il rito dopo 50 anni di felicissima unione.
I familiari, che ringraziano l’Advar per l’assistenza prestate, chiedono non fiori, ma offerte da devolvere all’associazione stessa, Advar Ets. —
Andrea Passerini
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