Falciato il canneto di via Celsi a Treviso. Ira di Legambiente
I lavori di sfalcio eseguiti alcuni giorni fa. La denuncia al Comune: «Distrutto un ecosistema, ammazzati tanti piccoli animali». Pd: «Fuori i nomi»

E’ protesta a Santa Bona di Treviso dopo le opere di falciatura che hanno interessato tutta l’area umida del canneto di via Celsi, nato all’interno di un’area usata come bacino di laminazione. Le operazioni sono state eseguite alcuni giorni fa e oggi è arrivata la denuncia furente di Legambiente al Comune chiedendo conto di un intervento che ha «distrutto un ecosistema».
Lo sfogo in un lungo post con fotografie sulla pagina facebook dell’associazione che ha scritto anche all’assessore all’ambiente Alessandro Manera.
«Una falciatura a raso/a caso» accusa Legambiente, «ha nuovamente cancellato il canneto e il suo ecosistema, a maggio. Proprio ora, nel pieno periodo di riproduzione di tante specie animali.
Sono stati ritrovati molti anfibi e altri piccoli preziosi animali, morti, schiacciati, squarciati. Il canneto è (o meglio era ndr) un habitat importante».

Perché? Legambiente mette in fila i motivi: «Purifica l’acqua, protegge il suolo, dà rifugio agli animali, riduce l’inquinamento, abbassa la temperatura urbana». e incalza: «Negli ultimi anni, con tante persone e associazioni, abbiamo camminato qui , a febbraio, per la “Giornata delle Zone Umide”, e per costituire un percorso verso "il Parco delle Risorgive di Fiume". Abbiamo imparato quanto queste aree siano preziose per la città e la natura. Chiediamo quindi a gran voce al Comune lo stop ad altri interventi distruttivi come questo».
Attacca anche il consigliere Pd Marco Zabai, direttamente l’amministrazione: «L’anno scorso avevo avvertito il vicesindaco: avevano promesso che non si sarebbe ripetuto. E invece siamo al disastro-bis. Ora basta scaricabarile: chiederò nomi e responsabilità».
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