Il cantiere in stazione a Treviso sfratta gli autisti Mom e in via Pinelli arriva il disco orario
La riqualificazione dello scalo modifica ancora la mappa: eliminati i posti sotto il cavalcavia riservati ai dipendenti dell’azienda dei bus, mentre in via Pinelli la sosta passa a soli 15 minuti

Da questa settimana non sono solo i pendolari-lavoratori a patire l’assenza di parcheggi in città, diventata cronica in zona stazione, dove anche i residenti dei condomini in via Roma rullano tamburi di protesta dopo aver visto sparire decine di stalli per auto in zona, oggi riservati ai bus.
A lamentarsi (e non poco) sono i dipendenti della Mom, l’azienda di trasporto di Treviso, che da lunedì 31 marzo non hanno più la trentina di stalli riservati loro da anni sotto il cavalcavia della stazione.
Gli stalli sono stati tutti occupati dai lavori per la realizzazione del nuovo bici-park che dovrà sostituire la pensilina delle biciclette sul lato ovest della stazione, quella che verrà riqualificata dalla prossima settimana e deve essere liberata. I teli di cantiere hanno chiuso tutta l’area sotto la campata, quella che ancora portava la scritta “Riservata La Marca”, come si chiamava un tempo l’azienda delle linee extraurbane. Questo tanto per capire da quanto tempo gli autisti fosse abituati a quell’oasi di parcheggio, frequentata di tanto in tanto anche da qualche “pirata” che cercava stalli di sosta in una città congestionata.
E non si tratta di una perdita da poco, visto che si tratta di lavoratori su turni, e visto che con il trasferimento del deposito da via Polveriera alla Castellana la Mom non può più fare il servizio navetta che faceva un tempo per aiutare gli autisti a raggiungere il nodo stazione, fondamentale per il trasporto scolastico.
E, pioggia sul bagnato, lunedì mattina gli operai del Comune sono intervenuti per modificare la segnaletica di via Pinelli, una delle strade più battute dai pendolari in auto alla caccia di parcheggi, e da mesi ormai, a causa del caos mobilità della città, terra di necessario park selvaggio.
Aggiungendo sale sulle ferite, gli operai hanno ridotto parte dei parcheggi liberi inserendovi una linea di stalli a disco orario da soli 15 minuti. Già, avete letto bene: quindici minuti. A che servono?
Nella mente di chi sta rivedendo la disposizione di stalli, spazi taxi, zone carico e scarico per permettere il prosieguo dei lavori in stazione, quelli stalli possono essere utili alla sosta breve per accompagnare persone in stazione o andarle a riprendere. Anche se non sono né comodi né – soprattutto – visibili.
E comunque si tratta di altri stalli persi per la sosta comune, e altri stalli a rischio multa per chi non ha altri posti dove lasciare l’auto, detto che dei promessi nuovi park, in città, non c’è nemmeno l’ombra.
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