Treviso, l’università torna a San Leonardo: esilio finito dopo 9 mesi di lavori
Gli studenti di Giurisprudenza ritrovano la storica sede dopo il danneggiamento all’impianto idraulico

Avviato lo smontaggio delle impalcature, il San Leonardo riapre le porte all’università dalla prossima settimana. Dopo quasi nove mesi di chiusura e lavori a causa di un guasto all’impianto idraulico, l’immobile di proprietà di Fondazione Cassamarca torna a disposizione del Bo e Ca’ Foscari, riaccogliendo in primis i circa 800 studenti di Giurisprudenza, costretti a traslocare lo scorso semestre per i corsi all’hotel Maggior Consiglio e tuttora per gli esami all’ex Emiliani ed ex Galilei (cui vanno aggiunti circa 900 iscritti delle triennali di Ca’ Foscari, da collocare a rotazione).
Dal 22 settembre, data d’avvio dei corsi, le aule del San Leonardo, dal 2000 palazzo simbolo dell’università trevigiana, potranno così riospitare le lezioni degli atenei patavino e veneziano.

La spesa
I lavori di messa in sicurezza del palazzo, con riparazione in primis dell’impianto idraulico danneggiato, sono stati realizzati grazie a un’erogazione di Fondazione Cassamarca (committente dell’intervento), costando poco meno di 1,5 milioni di euro.
«I lavori si sono conclusi, da settembre il San Leonardo ritornerà all’università», conferma Luigi Garofalo, presidente Fondazione Cassamarca. La notizia della riapertura del palazzo da settembre, come da tabella di marcia indicata a maggio, rappresenta la luce in fondo al tunnel dopo le nubi nerissime che lo scorso inverno si erano addensate sulle sorti dell’immobile di Riviera Garibaldi. Gli studenti possono finalmente riappropriarsi di un luogo icona dell’università a Treviso.

La storia
L’incubo, per il San Leonardo, cominciò lo scorso 30 dicembre, quando la rottura di un tubo dell’impianto di riscaldamento generò un allagamento, imponendo la chiusura del palazzo, dichiarato inagibile.
Ci si rese però conto, fin da subito, che non si sarebbe trattato di un mero intervento alle condutture, di un semplice tubo da aggiustare. Bensì di un ripristino generale del palazzo, con rifacimento degli impianti. L’ateneo di Padova fu costretto, in fretta e furia, a riorganizzare la sessione invernale degli esami, trasferendola all’ex Emiliani in via Venier ed ex Galilei alla chiesa Votiva, di norma in uso agli studenti del Bo iscritti a Medicina e ai corsi delle professioni sanitarie.
Ma più clamoroso fu il trasloco delle lezioni del corso di Giurisprudenza, spostato – per la prima volta in 25 anni di storia – al di fuori del San Leonardo: il Bo dirottò tutto il secondo semestre al Maggior Consiglio sul Terraglio, ricollocando le cerimonie per le lauree a Santa Caterina. Dopo mesi di sopralluoghi e incertezze, il cantiere aprì a fine maggio, con tanto di impalcatura a coprire la facciata principale del palazzo e a testimoniare l’importante intervento di ripristino.
La svolta
I tempi di consegna lavori, previsti per settembre, sono stati rispettati. «Lo smontaggio dell’impalcatura è iniziato lunedì pomeriggio, noi abbiamo sempre avuto l’indicazione di poter rientrare nel palazzo da settembre, riportando al San Leonardo il nuovo ciclo di lezioni che scatterà il 22», spiega Paolo Sambo, prorettore dell’università di Padova, delega alle sedi periferiche, «la sessione di esami, avviata il 18 agosto e in calendario fino a metà settembre, ha trovato ancora posto, per ragioni organizzative, all’ex Emiliani ed ex Galilei». Interessata alla svolta è pure Ca’ Foscari, costretta a fare i salti mortali lo scorso semestre, per poter collocare tutte le lezioni dei suoi corsi (da Mediazione linguistica a Commercio estero) nella storica sede del San Paolo, in Riviera Santa Margherita, sull’altra sponda del Sile. Le aule più spaziose del San Leonardo hanno ospitato, gli anni scorsi, le lezioni della triennale in Commercio estero e turismo, che ogni anno accademico somma circa 300 matricole.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso