Treviso, spray al peperoncino spruzzato al liceo Riccati-Luzzatti: dieci studenti intossicati
Al Ca’ Foncello sono finiti una ragazza, perché faticava a respirare, e un ragazzo. Problemi respiratori meno gravi per gli altri otto studenti, curati dal personale dell’ambulanza con il Ventolin

Due studenti al pronto soccorso e altri otto curati sul posto, tutti intossicati dallo spray al peperoncino azionato in aula da un ragazzo. Il grave episodio si è verificato nella mattina del 26 settembre a fine ricreazione nella succursale del Riccati-Luzzatti in via San Pelajo: edificio interamente evacuato, circa 600 studenti coinvolti (tutti del triennio dell’indirizzo tecnico), compresi i 150 del Duca degli Abruzzi collocati nelle aule all’ultimo piano. Indaga la polizia, sul posto Suem e vigili del fuoco.
Allarme e soccorsi
Al Ca’ Foncello sono finiti una ragazza del Riccati, perché faticava a respirare, e un giovane del Duca. Problemi respiratori meno gravi per gli altri otto studenti, curati dal personale dell’ambulanza con il Ventolin.
Lo spray ha iniziato a propagarsi da un’aula al piano terra, dove alcuni ragazzi del Riccati-Luzzatti stavano trascorrendo l’intervallo: stando alle prime ricostruzioni fornite dalla scuola, che comunque dovranno essere oggetto di approfondimenti, una studentessa avrebbe scordato di togliere dalla tasca della giacca lo spray urticante (in classe non si potrebbe portare) che aveva con sé dalla sera prima, quando era uscita a cena; la giacca era appesa a una sedia e un compagno, scherzando, l’avrebbe mossa, premendo anche il pulsante dello spray.
Secondo le informazioni raccolte da Francesca Mondin, dirigente del Riccati, lo spruzzo sarebbe stato «accidentale» e il ragazzo neppure sapeva che la compagna avesse lo spray nella giacca. I due studenti hanno ammesso subito le proprie responsabilità, scatteranno provvedimenti disciplinari per entrambi: spetterà al consiglio di classe deliberare. Ma i fatti, inevitabilmente, meriteranno ulteriori indagini da parte dell’istituto.
Caos in ricreazione
L’episodio che riporta alla mente quelli analoghi accaduti a gennaio al Besta e tre anni fa al Turazza. Lo spruzzo urticante, che ha scombussolato la mattinata del Luzzatti, ha iniziato a diffondersi attorno alle 10.55, poco prima del termine della ricreazione. Il protocollo sicurezza è stato fatto scattare subito da docenti e bidelli: in un primo momento sono stati fatti uscire solo gli studenti al piano terra.
L’odore, però, si è propagato, in pochi istanti, anche ai piani superiori (altri tre), forse attraverso la tromba delle scale (la giacca si sarebbe impregnata e, secondo la scuola, pure questo fattore avrebbe favorito la maggiore diffusione dell’odore acre dello spray). Così tra le 11.05 e le 11.10 sono stati evacuati tutti gli studenti, inclusi quelli del Duca all’ultimo piano. I bidelli hanno provato ad arieggiare le aule, ma alcuni ragazzi hanno lamentato, nel frattempo, fastidio alla gola e rossore al collo.
Una ragazza, in particolare, faticava a respirare. Così è stato allertato il 118, davanti al Luzzatti sono arrivati pure vigili del fuoco e polizia. I pompieri, con strumenti appositi, hanno Suem visitava alcuni studenti: due sono stati portati al pronto soccorso, fra cui la ragazza (in codice bianco) con problemi respiratori.
Contattati i genitori
La scuola ha contattato poi i genitori, pare abbia inciso anche il forte spavento. Gli studenti del plesso sono rimasti sul piazzale esterno per un’ora e mezza: ottenuto il via libera dai vigili del fuoco, sono potuti rientrare nelle rispettive aule alle 12.40 (per riprendere anche zaini e cellulari sotto chiave). Dieci minuti dopo, è suonata la campanella dell’ultima ora.
I docenti hanno approfittato di quello spicchio di lezione per evidenziare qualche concetto di educazione civica e fare una riflessione su quanto accaduto. Nel contempo, dopo che lo spray si era attivato, i due studenti coinvolti nella vicenda hanno subito ammesso le proprie colpe ai docenti.
Nei prossimi giorni, saranno convocati dalla preside Mondin per fare piena luce sull’episodio. In attesa dei provvedimenti disciplinari, di cui si occuperà il consiglio di classe: sono attesi entro una decina di giorni.
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