Correre, per stare bene: ecco le donne della Treviso in Rosa

La podista Irene Visentin: «Invito tutte le donne che ci saranno a cominciare a correre, a partecipare, a non fermarsi e a migliorarsi sempre un pochino di più»

Lorenza Raffaello
Un'immagine della Treviso in Rosa
Un'immagine della Treviso in Rosa

Su diecimila donne che con la maglia rosa domani, 4 maggio, sfileranno tra le vie del centro storico di Treviso, cento lo faranno con l’obiettivo di chiudere il percorso nel minor tempo possibile.

Sono le podiste trevigiane, donne che di prassi si allenano e che contano nel medagliere personale anche diversi riconoscimenti internazionali. Maratonete, podiste, sportive che questa volta guideranno il fiume rosa delle sostenitrici della Lilt.

In testa al corteo

Tra queste c’è Irene Visentin. È una podista, negli ultimi 5 mesi ha corso 5 maratone e 3 mezze maratone. La corsa è la sua passione e l’ha scoperta 11 anni fa a 50 anni, alla prima edizione della Treviso in Rosa.

Irene Visentin
Irene Visentin

«Ho iniziato per gioco, mi avevano chiesto di andare a dare una mano con i pacchi gara, eravamo pochissimi e poi da lì è partita la mia voglia di andare oltre, non solo camminare. È stato per me una cosa che mi ha riempito, mi ha aperto un mondo. La corsa, a partire dalla Treviso in Rosa, mi diverte», racconta la donna. «Correre è diventata come una droga e qui con Treviso in Rosa tutti gli anni io sono presente perché ci tengo proprio. Mi piace, non ne posso fare a meno».

La passione

Non solo passione. La corsa è anche impegno e disciplina: a livello fisico, mentale e anche nutrizionale: «L’alimentazione, prima di tutto, è molto importante, deve essere bilanciata e cambia a seconda delle gare. Solitamente mangio molte proteine, sotto gara, invece, abbondo di carboidrati», spiega Visentin, che continua nell’elenco: «Fondamentale è anche l’allenamento: per correre maratone e corse lunghe bisogna fare tanti chilometri, correre e prepararsi per poter intraprendere questo percorso nel migliore dei modi.

Importante è anche rispettare i propri tempi, avrei voluto correre una maratona prima di essere pronta. L’allenatore mi ha detto di no».

La corsa è per tutti

Ilaria spiega anche che la corsa è per tutti: «Allo sport e alla corsa ci si possono avvicinare tutti, la Treviso in Rosa è un’occasione straordinaria. Invito tutte a partecipare e, magari, in qualche tratto del percorso anche a velocizzare il passo e provare a correre. Io sono partita da quello per ritrovarmi in compagnia, per stare con le amiche, perché è bello, ci vestiamo di rosa, però poi da lì si è accesa una lampadina e in questi anni ho corso anche il Passatore, la corsa dei 100 chilometri».

«L’emozione più importante è stata per me quella di Tokyo perché ci sono stati tanti sacrifici per arrivare a fare le Majors (le maratone più prestigiose al mondo, percorrendole tutte si ottiene un’unica medaglia, ndr), anche a livello economico, perché si va all’estero. Ma sapere che avrei ottenuto un medaglione unico non ha avuto prezzo». Visentin serba nel cuore anche un altro ricordo indimenticabile: «La seconda volta che ho fatto la New York Marathon. Ho dedicato ogni chilometro a qualcuno. Ho cominciato con mio padre che era mancato da poco e poi via via alle persone che conosco. È stato bellissimo e quando sono arrivata a Central Park avrei voluto continuare a correre. Mi sono resa conto che stavo per finire una delle più belle maratone che avrei mai corso».

Gli allenamenti

Non solo Ilaria Visentin, correre fa bene e allenarsi è alla portata di tutti. Tanti donne che parteciperanno alla Treviso in Rosa si allenano ogni mercoledì sera passando attraverso il centro storico della città. È l’iniziativa dell’associazione sportiva CorriTreviso.

Si parte alle 19.30 dal parcheggio della parrocchia di Santa Maria del Sile. «Allenarsi mercoledì sera ti dà il giusto ritmo per affrontare il resto della settimana», dicono alcune partecipanti. Questione di endorfine, oppure no. La corsa fa bene all’umore, ma soprattutto al corpo, anche nella prevenzione delle malattie.

«Spero che questa edizione della Treviso in Rosa crei la stessa magia che ha creato in me anche in altre donne che invito a cominciare a correre, a partecipare, a non fermarsi e a migliorarsi sempre un pochino di più», conclude la podista Ilaria Visentin.

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