Treviso in lutto, è morta la professoressa Giustina Menegazzi Barcati
Attivista e poetessa, è stata una docente simbolo al Da Vinci e al Duca degli Abruzzi

Si è spenta dopo una lunga malattia, a 87 anni, Giustina Menegazzi Barcati, per tutti Ninina o Nina, moglie dell’avvocato Giovanni Maria Barcati, scomparso alcuni anni fa. Figura di riferimento per la cultura trevigiana e per l’associazionismo femminile, ha saputo unire famiglia, letteratura e impegno civile, lasciando un segno profondo nella comunità.
Originaria di Miane, dove il padre era medico condotto e il nonno Giovanni Battista preside e docente di lettere, crebbe in un ambiente segnato dalla cultura classica. Dopo il liceo Canova si laureò a Padova con una tesi sugli affreschi medievali di Tommaso da Modena nell’ex chiesa di Santa Caterina. La passione per l’insegnamento la portò per decenni al liceo scientifico Leonardo Da Vinci e all’Istituto magistrale Duca degli Abruzzi. Ha diretto il Centro di documentazione Maritain a Villa Franchetti e preso parte alla vita culturale cittadina, nel direttivo del Circolo dei poeti “El Sil”. Poetessa e scrittrice, pubblicò cinque raccolte di versi e due libri in prosa, ottenendo riconoscimenti e inserimenti in antologie nazionali. Negli anni Novanta fu nella Consulta femminile comunale e presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Treviso.
Guidò per due mandati l’Associazione nazionale donne elettrici, diventando anche consigliera nazionale e promuovendo corsi di formazione su Costituzione e dottrine politiche. Attiva nella Croce Rossa, nell’Associazione di cultura classica e nella Dante Alighieri, organizzò incontri e conferenze di rilievo. Legata alle radici, fu madrina del Gruppo Alpini di Miane fin dal 1955, sostenne il restauro del campanile, il recupero della chiesa di Premaor e la ricollocazione della lapide dei caduti della Grande Guerra a Santo Stefano di Valdobbiadene. Nel 2022 il Presidente Sergio Mattarella la insignì del titolo di Cavaliere della Repubblica.
Con Ninina Menegazzi Barcati scompare una donna che ha saputo conciliare famiglia, lavoro, cultura e volontariato, offrendo un esempio di dedizione e passione. Lunedì alle 15 la città le darà l’ultimo saluto nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Lascia i figli Ilaria e Jacopo, il genero, la nuora e i nipoti Giovanni Maria e Silvia.
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