Treviso, il cane muore dopo l’intervento: «colpa dei veterinari»

L’animale, un Golden Retriver di 7 anni, era stato sterilizzato E l’autopsia: «Decesso per emorragia, sutura troppo larga»

TREVISO. Aveva portato il suo cane in clinica per un banale intervento di sterilizzazione, quello che a cui sono sottoposti tutti gli animali domestici, ma dopo poche ore dall'operazione Thea, un Golden Retriver di 7 anni è morta. Ora il padrone, Stefano Sgranfetto di Dosson, chiede un risarcimento ai due veterinari che sono intervenuti sull'animale. E a dimostrare che il cane è morto a causa delle conseguenze dell'operazione c'è anche l'autopsia svolta dall'Istituto Zooprofilattico di Treviso.

«Su insistenza della mia veterinaria che da anni voleva che Thea fosse sterilizzata, per evitare tumori all’utero e mammelle e allungarle la vita, ho preso la decisione di sottoporla all'operazione», spiega il padrone del cane. Essendo legatissimo a Thea, e trattandola come un figlio, ha deciso di sottoporla ad ulteriori analisi, prima di portarla nella clinica. Ha speso 260 euro in esami del sangue e delle urine per sapere che il suo cane si trovasse in ottima salute e non avesse nessuna anomalia. E tutto era andato per il meglio. Insomma non c'era nulla che potesse farlo desistere dal sottoporre Thea all'intervento.

Il 6 dicembre alle 8 ha quindi portato il cane nell'ambulatorio, dove due veterinari hanno operato Thea, asportando utero e ovaie. «Mi hanno riconsegnato il cane alle 13.15 dicendomi che l'operazione era andata bene e che si era svegliata dall'anestesia da due ore e che potevo portarla a casa», continua Sgranfetto.

Thea sembrava lucida, e si è andata a coricare nella cuccia in cucina, dove è solita trascorrere tutti i pomeriggi sonnecchiando. «Ma non era tranquilla come al solito, era irrequieta» racconta il proprietario. È una sensazione forte, come solo un “padrone” può provare. E così Sgranfetto, preoccupato, chiama tre volte nel pomeriggio lo studio veterinario certo che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Ma viene tranquillizzato: «normale decorso» post operazione, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Ma la situazione precipita. Thea alle 20.15 muore .

«La responsabile dell’ambulatorio, la veterinaria che l’aveva operato, è venuta a casa incredula, e ha dato la colpa ad uno shock anafilattico dovuto all'antibiotico, ribadendo che l'operazione era andata per il verso giusto» racconta Sgranfetto. Ma il padrone di Thea decide di non accontentarsi delle spiegazioni date dalla veterinaria, e su consiglio dell'avvocato decide di rivolgersi all'Istituto Zooprofilattico che svolge l'autopsia sul Golden Retriver. «E' stato certificato che la morte è stata causata da un'emorragia interna causata dalle legature, i punti di sutura, troppo larghe, sulle arterie recise durante l'operazione. Nell'addome è stato trovato un litro di sangue» spiega l’uomo che tramite un avvocato ha inviato una diffida ai due veterinari che hanno svolto l'operazione, chiedendo un risarcimento danni da quantificare. «Oggi», conclude, «siamo una famiglia distrutta dal dolore per la morte prematura e causata da un grave errore medico, della nostra Thea che per noi era come una figlia». Non è ancora deciso se faranno denuncia.

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