Treviso, il Burlesque scalda il centro: «Uno show senza oscenità»

Lo spogliarello “artistico” chiude la tre giorni di mostra degli antichi mestieri a Treviso. Gli organizzatori: «Abbiamo celebrato la bellezza rifiutando qualsiasi volgarità» 
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO BURLESQUE IN P. PIO X°
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TREVISO. «Il Burlesque è un’altra cosa», e infatti nessuno ha storto il naso per lo spettacolo che ieri sera, in piazza Pio X, ha chiuso la tre giorni di mostra degli antichi mestieri, finita al centro della bufera, nei giorni scorsi, per la sezione dedicata alle case chiuse.

ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO BURLESQUE IN P. PIO X°
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La festa

Come hanno ripetuto gli organizzatori dal primo giorno, appunto, il Burlesque è un’altra cosa e con le case chiuse non ha nulla a che vedere, «si tratta semplicemente di un’espressione artistica giocata sul filo dell’ironia e non uno spogliarello volgare», aveva sottolineato il presidente dell’associazione Doge, Giorgio Bughetto. Così l’esibizione delle artiste, Miss Marlene e Lilith Layla, è stata accolta con curiosità e ha strappato sorrisi e applausi. In fondo nemmeno la “rievocazione” - o meglio “allegoria”, secondo gli organizzatori - di un antico bordello aveva indignato, all’atto pratico, i trevigiani, salvo poche eccezioni.

La spiegazione

Gli applausi e la risposta del pubblico hanno gettato acqua sul fuoco delle polemiche, e il presidente dell’associazione Doge ha voluto pubblicare un lungo messaggio su Facebook per spegnere definitivamente ogni tensione: «Lo spettacolo di Burlesque non è in alcun modo collegato all’allegoria del giorno precedente, se non per il fatto di trovarsi sullo stesso volantino» spiega Bughetto, «lo spettacolo è stato messo a chiusura di questo evento culturale per chiudere in bellezza e celebrare l’arte sotto ogni sua sfaccettatura». Tant’è che la sera stessa sono andati in scena altri spettacoli che nulla avevano a che fare con gli “antichi mestieri” di una volta. «Il Burlesque è un’arte performativa pluridisciplinare (teatro, danza e non solo) - continua Bughetto - all’insegna dell’eleganza e del divertimento. Uno show adatto a un pubblico di tutte le età».

ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO BURLESQUE IN P. PIO X°
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Le case chiuse

Bughetto ha voluto fare chiarezza una volta per tutte anche sulla polemica sull’allegoria delle case chiuse: «Sono presenti da anni sul territorio italiano musei e rappresentazioni dedicate, spesso e volentieri infatti durante le rievocazioni degli antichi mestieri sono presenti, in modo ironico e giocoso, anche le figuranti del lavoro più vecchio del mondo. Non è dunque nulla di nuovo e non c’è niente di cui scandalizzarsi o offendersi di fronte a una rievocazione storica. Un modo simpatico di far conoscere ai visitatori la realtà che si celava dietro l’apparente splendore, con i documenti a raccontare la situazione vissuta realmente dalle donne. Non c’erano nudità, né oscenità, in quanto, come avevo detto, le teatranti sarebbero apparse in abiti degli anni Trenta».

I vecchi mestieri

La giornata più “calda”, quella di sabato, era filata liscia. Miss Spicy Ginger, Coco l’Amour e Miss Marlene, le tre ragazze deputate a indossare i panni delle “professioniste” delle case chiuse, erano vestite, come promesso dall’organizzatore, con abiti anni Trenta assolutamente morigerati.

ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO INAUGURAZIONE, IL MERCATINO DEI VECCHI MESTIERI IN P. PIO X°
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO INAUGURAZIONE, IL MERCATINO DEI VECCHI MESTIERI IN P. PIO X°

Si sono sedute su seggioline di velluto rosso, come sfondo dieci metri di immagini Liberty, e hanno risposto con eleganza all’onda di polemiche che le aveva travolte durante i giorni di avvicinamento all’evento, soprattutto sul web.

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