Giardinetti di Sant’Andrea a Treviso, un concorso di idee per riqualificarli
Il Comune apre un bando per associazioni e privati, spariti i progetti del piano Capitale della cultura 2026. Caccia a soluzioni ed eventi per eliminare il degrado e favorire la partecipazione

L’idea di un concorso di proposte per la riqualificazione dei Giardinetti di Sant’Andrea è trita e ritrita, ma a quanto pare piace ancora se l’amministrazione è intenzionata a lanciarne un altro di qui ai prossimi giorni.
L’obiettivo? Sempre lo stesso: passare dal degrado all’uso, lo stesso fine che c’era nel 2019 così come nel bando 2023. E si va avanti così: sondando, cercando soluzioni stabili e trovando eventi spot come l’ultimo realizzato la primavera scorsa e oggi capace di lasciarsi alle spalle solo una “cabina telefonica del vento”.
In questi anni se ne sono viste poche, ma sentite di tutti i colori: dal «giardino tattile» alla «sede espositiva», «al chiosco all’aperto».
A mettere fine a questo caleidoscopio di boutade mai concretizzate sembrava essere stato proprio il Comune che due anni fa mise nero su bianco il piano per quella che appariva la definitiva riqualificazione dei Giardinetti. Lo esplicito nel dossier “Treviso capitale della cultura”, progetto che lo stesso sindaco Conte, amareggiato per la sconfitta in finale, disse che sarebbe stato «comunque attuato».
Nel testo si riportava chiaramente: «I Giardini di Sant’Andrea sono una perla del centro di Treviso, con il loro affaccio sul Sile e la graziosa passeggiata che evoca scorci art déco (...). Il progetto vuole dare nuova luce a questo luogo, affinché torni a essere percepito come uno spazio storico della convivialità cittadina: si articola in una proposta long-term di rifunzionalizzazione degli spazi del giardino, e una stagionale sotto forma di festival-evento. L’intervento permanente consiste nella creazione di un’area giochi, di una gradinata che sfruttando la naturale inclinazione del terreno crea un anfiteatro con le acque del fiume come quinta scenica, e una struttura che ospita un chiosco e un pop-up store». Per l’intervento “stagionale” il Comune annunciò «un festival - che avrà luogo tra la primavera e l’estate 2026 - sarà dedicato al lavoro dell’artista statunitense Kenny Scharf, nome di punta dell’East Village degli anni Ottanta».
La mostra passi, si parla del prossimo anno e nulla vieta si faccia. Ma il resto? Ca’ Sugana dopo lo slancio del dossier pare tornata a progetti molto più generali.
Il bando di prossima pubblicazione non dà indirizzi, lascia campo libero. «Il Comune di Treviso intende proseguire nella promozione di attività di animazione di questo contesto urbano con la proposta di iniziative culturali che valorizzino prioritariamente le progettualità provenienti dalla stessa comunità trevigiana» si milita a precisare il testo della gara, «in un’ottica di partecipazione, condivisione e inclusione che favorisca il ripensamento del luogo in chiave partecipativa».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso