Operai in nero e senza protezioni: sospese 5 aziende trevigiane

Multe per 150 mila euro a tredici imprese per il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro

Rossana Santolin
I carabinieri impegnati in un controllo in un cantiere
I carabinieri impegnati in un controllo in un cantiere

Operai senza protezioni e impiegati in nero: sospese cinque aziende trevigiane e emesse sanzioni per 150 mila euro.

Nello specifico, i carabinieri del Nil, durante un controllo effettuato nei giorni scorsi in un cantiere edile di Istrana, hanno sospeso l’attività di un’azienda che stava impiegando i propri dipendenti in lavorazioni sopra un tetto, senza aver utilizzato idonei dispositivi di sicurezza atti ad eliminare il pericolo di caduta verso il vuoto.

Analogo provvedimento è stato emesso nei confronti di altre due aziende di Tarzo e Casale sul Sile , dove gli operai stavano effettuando delle lavorazioni in quota utilizzando un ponteggio inidoneo.

In un altro cantiere situato sempre nel comune di Casale sul Sile, durante i controlli è stato identificato un lavoratore extracomunitario impiegato senza essere stato preventivamente assunto e quindi senza alcuna garanzia assicurativa.

 

Analogamente altri due lavoratori “in nero”, sempre di origini extracomunitarie, sono stati individuati in un cantiere edile di Riese Pio X mentre erano impiegati in lavorazioni di posa cappotto. In entrambe le circostanze è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di lavoratori in nero.

Gli altri controlli

I controlli, effettuati anche nei comuni di Zero Branco, Vittorio Veneto, Paese e Ormelle per verificare il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni e di individuare complessivamente 13 aziende inadempienti. Tra le varie sanzioni contestate, anche l’omessa formazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, figura chiave per la sicurezza sui luoghi di lavoro, l’omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori e la mancata formazione degli stessi.

Nel complesso i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare numerose violazioni, a seguito alle quali sono state irrogate sanzioni per 150.000 euro.

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