Treviso, fantasia, vintage o in divisa: per l'adunata degli alpini la vetrina è tricolore

Dagli abiti di Miozzi e Berto’s alle caffettiere di Goppion con la penna nera Leonidas realizza i cioccolatini a tema, da Mangiafuoco marcia Pinocchio
La vetrina della pasticceria Netto
La vetrina della pasticceria Netto

TREVISO. In città è alpini-mania: un omaggio alle penne nere, arrivate a migliaia, un desiderio di indossare il vestito migliore per questi tre giorni di festa. Ed ecco che, una dopo l’altra, le vetrine che si affacciano sulle piazze e sulle strade del centro storico hanno cambiato tonalità, virando verso il bianco, rosso e verde. Chapeau.

Minimo comun denominatore, il senso di appartenenza a un evento che non passerà inosservato. Di vetrina in vetrina, è un susseguirsi di idee originali tradotte in tricolore. C’è chi come Miozzi, il negozio di abbigliamento di fronte a piazza Borsa, ha scelto di declinare il concetto di adunata con gli attrezzi del mestiere, gli abiti: uno verde, uno bianco e uno rosso, e il gioco è fatto. In corso Popolo è Berto’s a stupire, con i vestiti d’epoca. Bastano pochi passi più avanti per immergersi nel profumo di caffé, rigorosamente alla penna nera. Da Goppion (irriducibili) hanno realizzato le caffettiere a tema alpino.

Dalla Loggia dei Cavalieri a piazza San Leonardo è un susseguirsi di bandiere, di omaggi agli alpini. Alla pasticceria Netto sono andati oltre, trasformando la vetrina in un piccolo museo alpino, con tanto di divisa e cappello, collage di fotografie e tripudio di tricolore. Sempre sul fronte dolcezze, la cioccolateria Leonidas ha creato dei dolcetti ad hoc per l’Adunata, con tanto di packaging con cappello verde e penna nera. Anche qui la torta a piani è scandita da delle piccole bandiere tricolore. Stessa musica alla merceria Made in Biella, dove gomitoli, tovaglie, nastri e coccarde dei colori della bandiera italiana la fanno da padrone.

Nei ristoranti poi c’è solo l’imbarazzo della scelta: al Sant’Agostino hanno dipinto direttamente la vetrina, così come al Trionfo Tende e dintorni, dove un cappello con penna nera risalta sul bianco dei tessuti.

Giochi di colori continui che rendono la città più viva che mai: le vetrine di Treviso sono state declinate in tutte le tonalità del bianco, rosso e verde. È stata un’opera minuziosa dettata dal desiderio di offrire il miglior lato di sé. Gli obiettivi sono chiari: da un lato la voglia di accogliere, dall’altra quella di invitare le penne nere dentro il proprio negozio per fare qualche buon affare. Sono tantissimi gli esercizi commerciali che hanno deciso di tenere aperto anche nella giornata di domenica, sperando che l’adunata porti con sé anche un segno più nel bilancio dei negozi di Treviso. Negozi, ma anche professionisti: il cappello alpino è stato dipinto sulla vetrina dello studio Radici, in via Roggia: c’è la firma dei fumettisti del Treviso Comics Book Festival. Non solo il centro storico si è vestito a festa: a macchia di leopardo, in modo più o meno originale, non c’è negozio che non abbia esposta almeno una bandiera, simbolo dell’accoglienza della carica degli alpini.

Facendo poi un balzo alle porte del centro storico, il caffè Dersut di via Roma accoglie le penne nere che sono arrivate dalla stazione ferroviaria con un enorme cappello appeso alla ringhiera, una sorta di richiamo. Dai negozi di giocattoli alle case del detersivo, l’alpini-mania ha contagiato proprio tutti. Ne sono un esempio il Cad di Borgo Cavalli, oppure il negozio Mangiafuoco di via Riccati, dove persino un Pinocchio di legno è diventato simbolo degli alpini. Bar dopo bar, negozio dopo negozio, Treviso apre le braccia a tutte le penne nere arrivate per l’Adunata.

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