Treviso, errori e orrori sulle targhe che indicano le vie

Una rassegna delle stranezze che appaiono sui cartelli segnaletici in città

TREVISO. Ma come si può massacrare Montebelluna abbreviandola M. Bell. nella targa stradale dedicata ad Enselmino da Montebelluna (laterale di via Mandruzzato), autore del Pianto de la Verzene Maria, pregevole inno mariano medievale? E come è possibile commettere tre errori in due righe (primato mondiale) nella targa della via (laterale di via Santa Bona Nuova) dedicata a un non meglio identificato Sbrojavacca? Per Enselmino anche la data (secolo XIV) è approssimativa. Il poeta è vissuto tra la fine del XIII secolo e la prima metà del XIV. Quanto a Sbrojavacca dovrebbe proprio essere Guiscardo, stando all’anno di nascita (1879). Ma se è lui la targa reca due altri errori. È pittore trevisano solo di adozione (è nato a Portogruaro) e non è morto nel 1958 ma nel 1952. Per paradosso, all’altro capo della via, la data di morte è corretta. Aggravante, non attenuante.

Treviso. Errori e omissioni sulle targhe delle vie


Non è che mi piaccia fare il professore fuori servizio, ma talora vale anche per un pacifico intellettuale di campagna ciò che succede alle formiche di Gino e Michele. Nel mio piccolo mi incazzo. Sacro jogging quotidiano. Non solo benessere fisico. Durante il mio andare, scrivo articoli o magari decido che piega dare alla vicenda di un mio romanzo. Attentissimo alla strada e ai suoi pericoli, beninteso. Quando arrivo a casa “sbobino” quanto mi sono scritto in testa. E mi aggrediscono gli orrori che ho visto qui e là. Insulti alla storia, alla cultura, al buon senso. Anche all’ortografia se è vero che nell’apposita area sosta si parla di campers, “s” finale. In italiano il plurale di camper è camper. Così ho preso l’abitudine di fotografare e pubblicare sul mio profilo fb. Suscitando una infinità di commenti. Bellissimo: la gente ci tiene alla correttezza e al decoro urbano.



Infilo quasi ogni giorno una perla. La data di nascita di via F(rancesco) Erizzo (laterale di via della Repubblica) è sbagliata. Il doge che pose mano alla costruzione della Salute (1631, primo anno del suo dogato) nacque il 28 febbraio 1566. A scusante dell’errore c’è da dire che la Treccani dà come anno di nascita il 1565. Ma il benemerito istituto dell’Enciclopedia Italiana si corregge nel Dizionario Biografico degli Italiani (volume 43, voce curata da Giuseppe Gullino). Un mio amico storico ha ipotizzato una confusione col calendario more veneto. Ma è attorno a Santa Maria del Rovere che l’altro giorno mi è fluito sotto gli occhi un museo degli orrori. Mi sono imbattuto in via L. Gasparinetti. Nessun dubbio. La dicitura patriota (ma anche poeta, ai suoi tempi paragonato a Foscolo, di cui fu amico) e le date (1777-1825) lo identificano con Giovanni Antonio Gasparinetti. E allora da dove viene quella iniziale L.? In via P. Drigo mi trovo a pensare che il nome della scrittrice dovrebbe essere P(aola) Bianchetti Drigo. Vero che firmava i suoi racconti col nome di Paola Drigo. Ma non sarebbe il caso di aggiungere il nome da nubile che ne attesta la trevisanità (figlia di Giuseppe Valerio Bianchetti, patriota e scrittore asolano, poi sposata a Giulio Drigo)? E la targa che ricorda M. Grimaldi Prati definita filantropa e indicata con la sola data di morte? Ma è la contessa Margherita Grimaldi Prati il cui prezioso lascito fu il primo nucleo della pinacoteca trevisana poi confluita nei civici musei. Non si poteva fare meglio e di più? E chi sarà mai il signor L. Ellero di cui la targa non dice nulla? Lorenzo Ellero fu scienziato e medico insigne, pioniere della psichiatria forense (1856 - 1923). Cosa vorrà mai dire il 1918 sotto il nome di vicolo Fagaré (laterale di via Nino Bixio)? Una data? Probabilmente sì. E se fosse il numero degli abitanti? Ridiamoci su.



Chiudo con un errore/orrore che fa male. La targa dedicata ai “coniugi benemeriti cittadini” Maria e Natale Mazzolà (una laterale di via Santa Bona Nuova, all’altezza della chiesa) pare un po’ ridicola, per non dire sciatta e irrispettosa. Non si poteva fare meglio per onorare questi due personaggi coltissimi, amici di artisti e scrittori, autori di lasciti importanti alla città? Come la raccolta foscoliana donata alla biblioteca Comunale di Treviso. Poi è proprio giusta la data di nascita di Maria (1883 nella targa)? A me risulta che Maria Calzavara sia nata l’11 luglio 1893 a Istrana. Sciatteria, negligenza. Forse anche quella certa cosa che comincia per “i”. —




 

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