La targa in ricordo di Domenico Stellini, uno dei padri della sanità trevigiana

Nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni, il dottor Domenico Stellini è stato ricordato con una targa alla Cittadella della Salute: protagonista per oltre mezzo secolo della sanità trevigiana, fu direttore generale dell’Ulss dal 1995 al 2002

La targa dedicata a Domenico Stellini
La targa dedicata a Domenico Stellini

Sabato 13 settembre, a Treviso è stato ricordato il dottor Domenico Stellini, figura centrale della sanità trevigiana per oltre mezzo secolo. All’ingresso della Cittadella della Salute è stata infatti posizionata una targa in sua memoria, nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni.

Alla cerimonia erano presenti il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi, la moglie Silvana Agostini – a lungo primario di Pediatria al Ca’ Foncello – e i figli, Edoardo, oggi direttore del Dipartimento di Clinica odontoiatrica all’Università di Padova, e Pietro, dirigente in Regione.

«È stato un padre della nostra sanità – ha ricordato Benazzi –. Grazie a lui il Ca’ Foncello ha compiuto un primo, fondamentale salto diventando ospedale regionale. Era un direttore intelligente, risoluto e colto, dotato di una rara capacità organizzativa, capace di dare all’ospedale un’impronta di assoluta modernità, sia sul piano medico che su quello gestionale. Intorno a lui si è formata una vera e propria scuola trevigiana. A lui dobbiamo scelte coraggiose, come il salvataggio e la trasformazione dell’ospedale di Motta in centro riabilitativo, e collaborazioni lungimiranti, come quella con l’Università di Padova».

Un ricordo commosso è arrivato anche dal figlio Edoardo: “Papà ci diceva spesso che gli sarebbe piaciuto che qualcosa, un giorno, ricordasse il suo impegno per l’ospedale di Treviso, a cui ha dedicato tutta la vita rinunciando anche ad altri incarichi importanti. Oggi quel desiderio si realizza. Ha sempre creduto nella sanità pubblica e ci ha insegnato a non dimenticare mai che è una macchina insostituibile, che permette a tutti di accedere alle cure”.

Scomparso nel 2020, Stellini viene ricordato come uomo di grande cultura, visionario e innovativo, ma anche estremamente capace sul piano organizzativo e decisionale, sempre ascoltato e stimato anche dal mondo politico. Laureatosi in Medicina e Chirurgia a Padova nel 1961, fu per alcuni anni professore associato di Medicina Legale all’Università di Trieste. Nel 1963 approdò al Ca’ Foncello, dove ricoprì nel tempo diversi incarichi: direttore dell’ospedale, direttore sanitario e, dal 1995 al 2002, direttore generale dell’allora Ulss 9.

Dopo l’esperienza trevigiana guidò i servizi sanitari della Regione Veneto, collaborò con il Ministero della Sanità e, tra il 2006 e il 2009, fu presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Treviso.

Le reazioni

Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda Domenico Stelllini: «La targa all'ingresso della Cittadella della Salute nella sua città ricorderà per sempre l'impegno che Domenico Stellini ha svolto da vero protagonista nel costruire l'eccellenza della sanità trevigiana e veneta. La modernità e l'efficienza di oggi nelle nostre strutture sono il frutto di una sua visione e di chi come lui ha creduto nel grande futuro del nostro sistema sanitario. Ricordo sempre che lo avevo soprannominato Mister Sanità e penso che meritasse appieno questa definizione»

E continua: «È stato attivissimo nella sanità veneta ma anche personaggio ascoltato e indiscusso a livello nazionale. Chi lo ha incontrato ha conosciuto un grande visionario e modernizzatore, un amministratore attento, un manager capace, preparato, colto ed umano che ha costruito e gestito un moderno sistema assistenziale con decenni di anticipo. È stato anche, cosa non sempre naturale a quei livelli, un eccezionale scopritore di talenti professionali e un eccellente maestro che ha insegnato a generazioni di direttori medici, sanitari, amministrativi e scoiali, che a loro volta hanno continuato a onorare la sanità regionale».

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