Treviso: c’è il «sì» a Rete Veneta, Antenna 3 cambia padrone

Riunione fiume di lavoratori e sindacati, raggiunto l’accordo per il passaggio L’editore bassanese assume 36 dei 54 dipendenti, incentivi all’esodo per gli altri

TREVISO. Mancano le cinquantaquattro firme dei singoli lavoratori, e la prudenza - dopo mesi drammatici di incertezza per i diretti interessati - impone di non considerarlo un dettaglio secondario. L’accordo collettivo, però, c’è ed è stato siglato nelle scorse ore: Antenna 3 passa nelle mani dell’editore di Rete Veneta, che si impegna ad assumere 36 dei 54 dipendenti attuali. Per gli altri diciotto ci sono sul piatto ammortizzatori sociali e un incentivo all’esodo di quasi quattordicimila euro.

È arrivata dopo un conclave-fiume, la firma, nella tarda serata di giovedì. La sede era quella di Unindustria Treviso: sindacati (Fnsi e Cgil) e proprietà (vecchia e nuova) si sono seduti dopo pranzo e si sono alzati alle 22. Dura, sofferta, ma di fatto senza alternative: o così o Antenna 3 fallisce, e alla fine la firma è arrivata.

Ora, come detto, ne servono altre 54: quelle singole di ciascun lavoratore sul proprio “verbale 411”, il foglio che segna il personale destino. Quattordici giornalisti, ventuno tecnici più l’addetta alle pulizie: così è composta la squadra dei trentasei che passeranno alle dipendenze di Teleradio diffusione Bassano, società editrice di Rete Veneta, proprietà della famiglia Jannacopulos. Per gli altri diciotto, come detto, un paracadute di ammortizzatori sociali e incentivo all’esodo. Devono firmare tutti perché sennò crolla il castello, e il tribunale non concederà altre deroghe: o si chiude entro il 31 dicembre, o Antenna 3 fallisce. Di fatto lo è già, ma la formula è quella del fallimento in continuità, con passaggio di proprietà.

Una vicenda lunga e, come detto, sofferta. Soprattutto per i dipendenti, che nel corso del 2016 hanno lavorato percependo solo tre mensilità e mezza di stipendio. Lo scorso 25 ottobre la storica emittente televisiva di San Biagio di Callalta è stata dichiarata fallita: il tribunale aveva infatti percorso proprio la strada del fallimento in continuità di esercizio alla luce dell’offerta di acquisto da 1,4 milioni di euro presentata dall’editore di Rete Veneta, con l’apertura di una nuova procedura per il passaggio di proprietà dopo il primo bando in cui l’offerta formulata da Filippo Jannacopulos era sotto la soglia minima prevista.

Sfiorava i 6,7 milioni di euro la perdita accumulata nel 2015 da Antenna 3, circostanza che ha portato gli eredi di Giorgio Panto a chiedere il concordato. Si chiude un’era storica, adesso. Mancano solo quelle firme, attese per lunedì prossimo.

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