Treviso: case abbandonate occupate da profughi

Blitz dei vigili in via Zermanese a Treviso. Conte: «Anagrafe intasata di migranti, il Comune ha iscritto altri 400 stranieri, sono 904»
DE WOLANSKY AG.FOTOFILM TREVISO AREA RESIDENZIALE ABBANDONATA VICINO CASERMA SERNA
DE WOLANSKY AG.FOTOFILM TREVISO AREA RESIDENZIALE ABBANDONATA VICINO CASERMA SERNA

TREVISO. Le villette abbandonate al grezzo da anni trasformate in un ricovero di fortuna di alcune decine di migranti, una casa temporanea per quanti sono usciti dal circuito dell’accoglienza e si sono ritrovati in strada di fatto in clandestinità. A portare alla ribalta la situazione è stato un blitz ei vigili urbani di Treviso che ieri mattina, dopo alcun segnalazioni di via vai sospetti avute dai residenti, sono entrati con tre pattuglie nel complesso immobiliare abbandonato a lato di via Zermanese, nei pressi della ex caserma Serena, scoprendo numerosi giacigli di fortuna all’interno delle villette mai terminate.

All’interno, tra tante coperte, residui ci cibo, oggetti personali, solo uno straniero, clandestino, forse l’unico rimasto dopo un fuggi fuggi, o l’ultimo ad aver trovato un’altra sistemazione di fortuna. La polizia locale ha fermato lo straniero e lo ha condotto al comando per l’identificazione ripulendo le case da quanto vi era dentro, poi ha allertato la proprietà intimando che chiudere gli accessi.

Già anni fa infatti le forze dell’ordine erano intervenute in zona per fermare l’occupazione abusiva del complesso immobiliare, ma a quanto pare non è bastato. La vicinanza con la Serena, centro di accoglienza ministeriale che accoglie centinaia di migranti, rappresenta una calamita per coloro che perdono il diritto all’accoglienza ma all’interno della caserma mantengono referenti e compagni, così il residence sulla Zermanese continua ad essere frequentato da chi vi cerca rifugio non avendo altro. Una situazione che i residenti segnalano e guardano con timore.

Intanto, ancora sul fronte profughi, arriva il durissimo attacco di Mario Conte, capogruppo della Lega Nord, che punta il dito contro l’amministrazione e soprattutto il vicesindaco Roberto Grigoletto e l’assessore Anna Caterina Cabino: «Il Comune aveva detto di essere intenzionato a sospende le registrazioni dei profughi all’anagrafe cittadina» incalza Conte, «e invece in pochi mesi ne ha iscritti altri 400. Oggi i richiedenti asilo residenti, che quindi possono usufruire di prestazioni welfare come i nostri concittadini sono ben 904 e circa 600 hanno pure carta d’identità». E prosegue: «Poco importa se il ministro Minniti ha reso obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, la conseguenza burocratica e sostanziala della questione, alla fine, è una aggiunta di quasi mille persone ai già tanti trevigiani che hanno bisogno di aiuto. Ci troviamo di fronte ad un problema enorme» continua il capogruppo leghista, «e non ho mai sentito il sindaco dire una parola sul fatto che Treviso non può permettersi di ingrossare il numero di quelli che stanno sull’orlo del precipizio della marginalità sociale».

Ma la Lega fa anche i conti in tasca all’accordo stretto tra il Comune di Casier e Treviso, «quello mai passato in consiglio comunale» e che prevede sia solamente il capoluogo a farsi carico delle registrazioni anagrafiche degli ospiti della caserma Serena, i cui ospiti però sono economicamente divisa tra Treviso e Casier. «Perchè Questa bomba sociale deve ricadere solo sulle casse della città? Mentre non abbiamo neanche i soldi per garantire la soluzione all’emergenza abitativa dei trevigiani Manildo piega la testa davanti ai diktat del suo partito e trasforma Treviso in una sorta paradiso dell’immigrazione clandestina».

La stessa Caserma Serena poi sembra ben lungi dal ridurre il numero delle presenze così come annunciato ai sindaci dal prefetto Laura Lega che la mantiene attiva e densamente abitata con la proroga del bando per la gestione.
 

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