Treviso: cartelloni anti Mom appesi sugli autobus

La protesta degli studenti: «Più navette, abbonamenti meno cari e la vendita di biglietti ovunque»

TREVISO. Gli studenti trevigiani del Coordinamento degli studenti medi bocciano il trasporto pubblico in città e all'azienda Mom non le mandano certo a dire. Dopo aver elencato a chiare lettere su una decina di cartelloni la lista delle magagne del servizio, hanno poi deciso di far prendere loro il largo appendendo gli improvvisati «cahiers de doléances» - con tutta la lista dei disservizi in bella vista - in parte sul retro degli autobus e in parte sulle principali fermate della stazione. Obiettivo della mobilitazione rivendicare una maggiore efficienza del trasporto pubblico, usufruito in gran parte da studenti.

«Più navette, abbonamenti meno costosi, vendita di biglietti ovunque e transito notturno», questo si leggeva nel messaggio apparso di buon mattino alle fermate davanti alla stazione e in coda agli autobus. Così dopo lo sciopero dei tabaccai ed edicolanti messo in atto da settimane contro la vendita di biglietti che si è concluso la settimana scorsa a seguito dell'intesa raggiunta tra Mobilità di Marca (Mom) e i rappresentanti della federazione italiana tabaccai (Fit) a rincarare ora la dose adesso sono gli studenti, che sull'autobus ci salgono tutti i giorni: «La sfera studentesca trevigiana ha più volte denunciato i problemi del servizio pubblico cittadino», scrive poi il Coordinamento degli studenti in un post che ha preso il largo dalla loro pagina Facebook, «con questa azione di denuncia abbiamo cercato di informare la cittadinanza dei disagi che gli studenti devono affrontare ogni giorno. Sperando in una risposta positiva da parte dell'azienda».

A dare fiato alla protesta degli studenti, con tutto il seguito di “dolenti note” riscontrate nel servizio, è il conto presentato dal prezzo dell'abbonamento: «Dobbiamo a spendere una cifra tra i 300 e 350 all'anno. Una media di 30 euro al mese», spiega Lorenzo De Magistris portavoce del coordinamento degli studenti, «e se per qualsiasi motivo ci troviamo costretti a fare il biglietto a bordo dobbiamo pagare 2 euro e 50. Si dovrebbero invece fornire abbonamenti ad un prezzo più abbordabile per un servizio che ha tra l'altro le sue pecche». Il malcontento studentesco a bordo non risparmia i disagi causati dal recente sciopero dei rivenditori. Con l'acquisto del biglietto di viaggio trasformatosi ancora oggi in una caccia al tesoro: «Nella maggior parte delle edicole in città i biglietti degli autobus non si trovano. Nelle tabaccherie in centro ancora sì, ma appena si va fuori siamo punto e a capo», protestano gli studenti.

Argomenti:trasporti

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso