Treviso. Ca’ dei Carraresi rivive. Ecco come sarà tra libri, vini e pietanze

TREVISO.
Non è difficile immaginarselo finito anche con i libri che spuntano dagli scatoloni, i tavoli spogli, gli espositori per i vini pregiati ancora vuoti. Sarà uno spazio che ancora non c’è, Casa dei Carraresi. Un luogo ripensato per caratteristiche e funzioni, con l’idea di far dialogare cultura e buon vivere; amore per il sapere, per le arti, per la musica, per i libri con il gusto della convivialità.
L’inaugurazione è prevista tra una settimana, indicativamente il primo ottobre. Qualcuno trova affinità con il celeberrimo Beaubourg di Parigi, di certo è una scommessa che potrebbe rivelarsi vincente in una città come Treviso che sa apprezzare il bello e il buono delle cose. «Sarà come un piccolo Beaubourg» dice il presidente di Fondazione Cassamarca Luigi Garofalo «uno spazio aperto a tutti con iniziative tutti i giorni e pronto ad accogliere idee e proposte, purché coerenti con la missione culturale della Fondazione».
Cosa offrirà questo spazio che ha origini antiche – è del XIV secolo – sapientemente ristrutturato nel 1987 da Luciano Gemin già allora con l’idea di farne un luogo di cultura? Al piano terra il cantiere in pochi giorni verrà concluso. A sinistra dell’ingresso sta prendendo forma la libreria. «La gestiremo noi, Fondazione Cassamarca» precisa Garofalo. Degli imballi spuntano titoli di Adelphi, Einaudi, Il Mulino, Quodlibet. Molti volumi sono già al loro posto. «Sarà una libreria generalista, ma attenta alla qualità».
Il bello sarà che si potrà acquistare un romanzo, o un saggio, e andare a leggerlo nel salottino adiacente sorseggiando un caffè o degustando un vino pregiato nell’area dedicata alle etichette «di tutto il mondo» a destra dell’ingresso. Il partner scelto per l’enoteca dei Carraresi, Balan, lunedì allestirà gli espositori, curiosamente simili a tante librerie.
Di fronte alle vetrate che guardano alla Pescheria, offrendo visuale privilegiata su un angolo cittadino di massima soavità, si potrà mangiare. La gestione del ristorante I Brittoni è stata affidata a Paolo Lai (già patron delle Beccherie e dell’adiacente Corder). E chi lo ha voluto, con i tavoli neri e le sedie modernissime, spera diventi luogo dove poter allungare il piacere di un pomeriggio di ascolto musicale o di contemplazione d’arte, tra un libro e una conferenza. C’è anche un grande pianoforte a coda. «Si potranno presentare libri e ci potrà essere accompagnamento musicale» immagina il presidente di Fondazione.
I due piani superiori avranno più funzioni. Resterà la vocazione originaria per gli allestimenti di mostre d’arte senza indirizzi definiti. Chi non ricorda i grandi eventi firmati Goldin e i preziosi allestimenti d’arte orientale di Adriano Madaro? «Valuteremo in base alle proposte che ci verranno presentate» precisa Garofalo. Novità, le salette ospiteranno le associazioni culturali cittadine per le loro riunioni. Non diventeranno sedi permanenti, ma saranno spazi di ospitalità per appuntamenti culturali. La sala convegni all’ultimo piano continuerà a fare il suo lavoro come avviene da trent’anni. In calendario c’è già il programma dei venerdì culturali chiamati “Classico e universo”. Primo appuntamento il 2 ottobre.
Tra le iniziative di rilancio culturale di Fondazione Cassamarca vale ricordare l’esposizione permanente a Ca’ Spineda di dipinti di fine Ottocento e primi Novecento, appartenenti al fondo Bortolan tirati fuori dal deposito e di recentissimo allestimento. Un piccolo gioiello che comprende, tra le altre, opere di Ciardi, Springolo, Barbisan. Colpo d’occhio emozionante il grande olio di Rosa Bortolan che rappresenta l’incontro a Treviso, nel 1797, tra Napoleone Bonaparte e il provveditore Giustinan Recanati, esposto nella biblioteca sul soppalco. Per accedere è necessario prenotare la visita chiamando la sede.
Arti visive, cultura, libri. Cosa manca? La musica. Su questo fronte è ben avviato il corso di perfezionamento sull’opera italiana tenuto da maestro Giancarlo Andretta, mente sta per partire la masterclass di canto lirico con il soprano Ekaterina Bakanova. E il cinema. C’è il progetto di programmare all’Eden un ciclo di film d’essai con i maestri del cinema italiano e non solo. Quasi un cineforum dove ritrovare il piacere del grande schermo da condividere con il resto del pubblico, un altro modo di fare comunità. —
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