Treviso: Arturo passa la mano «Da Alfredo» ai figli, e il Toulà sarà ceduto

TREVISO. «Eh, i me cassa in pension, a godarme i 4 schei messi via...». Così avrebbe detto Arturo Filippini, chiacchierando con gli amici, qualche giorno fa.
Arturo, il signor Toulà, passa la mano. E anche il testimone di un ristorante entrato nel mito: «Da Alfredo» manterrà il suo storico nome, ma sono in arrivo diverse novità, nel notissimo tempio di via Collalto, ben oltre il maquillage di qualche anno fa.
Poteva la notizia non girare piazza e portici in un battibaleno? Sempre i rumors dicono che scomparirà il riferimento al «Toulà», perché la catena è appetita. Anzi, è destinata a passare di mano, sin dal capofila di Cortina, perché una grande società – si dice romana – avrebbe già opzionato il marchio, per rilevarlo e riservare ad Arturo un ruolo da supervisor, ma anche di testimonial storico del brand. E l’obiettivo dei nuovi proprietari sarebbe quello di rilanciare il marchio nell’era 2.0 con nuove aperture, in Italia e all’estero, recuperando in pieno lo spirito degli anni d’oro.
Quella che si sta compiendo in queste settimane (i bene informati dicono che tutto verrà ufficializzato a breve) è una rivoluzione, per la storia della ristorazione cittadina e per la storia della cucina veneta.
Un segno dei tempi, ma anche di uno straordinario ciclo che ha dominato la ribalta internazionale, e che ora apre nuove strade.
No, non è solo una quiescenza, quella del 76enne Arturo.
Era il 1962, quando il giovanissimo Arturo, nativo di Zavattarello (Pavia), approdava in via Collalto, per seguire il maestro Alfredo Beltrame, dopo che il padre lo aveva instradato a lavorare in un ristorante di Pavia e il primo trasferimento nel Veneto, a villa Condulmer di Zerman, con il fratello Piero scomparso giusto un anno fa, protagonista della saga del notissimo ristorante “L’incontro” in Galleria Altinia.
E con il maestro avrebbe scritto una saga straordinaria, ambasciatrice della cucina veneta, ma anche di uno stile nel mondo, che recuperava le tradizioni, anche povere, e le proiettava sul palcoscenici vip di mezzo mondo.
Dopo 55 anni, Arturo ha deciso di fare fa un passo indietro. Adesso saranno i tre figli a creare il nuovo «Alfredo» sotto i portici di via Collalto, un pezzo di storia della città nel secondo Novecento, dove sono passati tutti i vip.
Nicola, dopo le esperienze di Toronto e di Londra, Martina, che da anni e anni gestisce il catering, l’altra faccia della medaglia, e Michela. L’altro figlio, Massimo, che vive da tempo in Giappone con la famiglia resterà a guidare il food and beverage per il noto marchio Bulgari.
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