Treviso, arrivano i rangers per la sicurezza in centro

Enrico Renosto e la sua associazione domani raccolgono contributi per avviare il servizio. Ed è scontro su riviera Margherita
I rangers per la sicurezza in centro
I rangers per la sicurezza in centro

Allarme sicurezza nel capoluogo, tornato alla ribalta dopo la lettera di protesta dei commercianti di riviera Margherita spedita al sindaco per denunciare il degrado e l’imperversare delle baby gang: i rangers delle società private pagati dai residenti per vigilare contro furti e aggressioni stanno per arrivare anche in centro storico e a Santa Maria del Rovere, dopo che il loro servizio è già partito, lo scorso marzo, nel quartiere di Santa Bona, per iniziativa della associazione «Quartieri Vivi e Attivi». Associazione che tornerà alla carica domani con un gazebo in mattinata a Santa Maria del Rovere e nel pomeriggio a Largo Totila e in via Toniolo, per raccogliere fondi per allargare l’iniziativa. «Ce lo hanno chiesto tanti residenti anche del centro storico e di Santa Maria del Rovere», dice Enrico Renosto, ex consigliere comunale e promotore dell’iniziativa. «Dato che il Comune pare non fare molto, e comunque stiamo ancora aspettando il via del progetto di controllo del vicinato, ammesso che funzioni. E così la gente ha cominciato a venire da noi chiedendoci di replicare quanto fatto a Santa Bona». Anche perché la formula è semplice: una famiglia basta che versi dai 2 ai 4 euro al mese all’associazione e, più saranno le adesioni, prima partirà il servizio di vigilanza privata.

L’esempio di Santa Bona. Nel quartiere la raccolta fondi venne organizzata da Beppe Fantin, Roberto Pinto e appunto Enrico Renosto, e con successo: 140 le adesioni in tutto il quartiere, che hanno potuto garantire un controllo straordinario di via Albona, via Capodistria, via Ronchese, via Bianchini, via Santa Bona Vecchia e via del Galletto. Il tutto per 2 euro a nucleo familiare, al mese. Il vigilante-ranger assoldato è incaricato di fare cinque pattugliamenti: tre in orario notturno, due tra il tardo pomeriggio e la sera. Ad ognuna delle persone che aderiscono al progetto vengono forniti un adesivo da applicare all’ingresso della propria abitazione e un numero di telefono da utilizzare per le segnalazioni. E già a marzo Renosto annunciava: «Mi è stato già chiesto di organizzare un servizio simile anche nella zona della Chiesa Votiva e a Canizzano. Intanto facciamo partire la cosa a Santa Bona, e poi vediamo come ampliare il servizio».

Riviera: la polemica. Tornando a riviera Margherita, il capogruppo della Lista Gentilini Giuseppe Basso attacca: «Sono due anni che segnaliamo l’allarme in zona ma il Comune non ha mai fatto nulla anche se era un punto del suo programma elettorale». Il vicesindaco Roberto Grigoletto ieri ha chiesto alla prefettura un apposito tavolo di confronto proprio sulla situazione in riviera Margherita. Ma a stretto giro di posta la Questura replica che, per la zona in questione, i controlli non mancano tanto che nelle ultime settimane il questore Tommaso Cacciapaglia ha provveduto a sospendere temporaneamente la licenza a un chiosco kebab e a un bar, entrambi nella zona, in quanto punti di ritrovo di pregiudicati.

Più agenti. Ma ancora Grigoletto interviene sul fatto che Treviso sia stata esclusa dal ministero in merito al potenziamento degli organici di pubblica sicurezza: «Invito il questore a farsi sentite nelle sedi deputate», dice Grigoletto, «alla provincia di Treviso non può essere precluso un potenziamento dell’organico. La polizia locale da sola non può provvedere alla sicurezza urbana. Lo abbiamo sempre detto e lo ribadiamo alla Lega che pure ora dice che è inutile chiedere rinforzi. E per riviera Santa Margherita siamo pronti ad accompagnare il questore in sopralluogo».

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