Treviso, a lezione di cinese con la barista Zhang Li: «Così insegno la lingua a studenti e curiosi»

TREVISO. Imparare il cinese seduti al bar. Con la lingua e cultura da “sorseggiare” com’era abitudine nel Settecento dei gentiluomini di cultura, che si riunivano nei café per discutere di argomenti di diversa natura.
Pioniera dell’avventura linguistica e culturale che sta muovendo i primi passi a Treviso è Zhang Li, titolare del bar Green Cafè di via Rota. Dove tutti i martedì, giovedì e sabato per un’ora, al pomeriggio, la saletta del bar si trasforma in un “Chinese Corner”. Che per gli appassionati anglofoni suona come gli ormai numerosi “English Corner”, l’angolo della lingua che spuntano in tanti locali in città, dove si può imparare a masticare l’inglese con le gambe sotto i tavolini di un bar. Ora grazie al gusto per la l’idioma e cultura del suo Paese d’origine nel bar di Li fa capolino per la prima volta l’angolo della lingua e cultura cinese alla portata di tutti. Li, che da quando è arrivata in Italia per studiare ha preso anche il nome italiano di Stella, da un anno gestisce il locale insieme al marito Alessandro. Arrivata in Italia una decina di anni fa ha frequentato l’Università Iuav di Venezia laureandosi in Design industriale. A Venezia ha conosciuto Alessandro, allora studente di Lingue e letterature orientali. Un anno fa aprono insieme il bar e l’avventura linguistica e culturale tra le tazzine di caffè è pronta a prendere il largo. «Non si tratta di un corso di cinese in senso scolastico», spiega nel suo perfetto Italiano Li Stella, «ho solo pensato di offrire l’opportunità di imparare la lingua cinese a studenti e ad appassionati, attraverso momenti di conversazione, dialoghi con l’uso di vocaboli e frasi semplici con i quali esercitarsi e muovere i primi passi. Ma offrendo la possibilità di potenziare la capacita di comprensione della lingua cinese mettendo a disposizione durante l’orario dedicato al “Chinese corner” la visione dei canali ufficiali della Repubblica popolare, che sono come la Rai Italiana, con i sottotitoli in Inglese. Qualche volta anche la visione di Film o l’ascolto di canzoni. Tutti possono partecipare. Anche chi vuole semplicemente ordinare un bicchiere d’acqua».
I primi allievi seduti ai tavolini del caffè sono alcuni studenti di Interpretariato o di lingua e letteratura cinese che frequentano i corsi di laurea attivi nell’ateneo trevigiano. Ma a prendere posto ci sono pure semplici cultori e appassionati del cinese. Quello studiato è naturalmente il cinese mandarino, la lingua ufficiale della Repubblica popolare cinese. Per dirla in cinese “Putonghua”, che tradotto significa: lingua comune. Ben diverso dal cantonese, la lingua del Sud della Cina e di Hong Kong. Si tratta di una lingua che per sua natura richiede una grande dedizione e continuo esercizio non essendo alfabetica. Ogni oggetto, concetto e parola in cinese si traduce nello scritto a una forma grafica. Il cinese è una lingua detta morfografica, dove ad ogni grafema corrisponde un preciso significato. Ogni parola deve essere per forza imparata a memoria. Ma Li Stella che già pensa a dare vita in città ad una associazione culturale spiega: «Certo il cinese è molto diverso come lingua da tutte le altre ma vorrei provare a insegnarla senza troppa fatica. Puntando soprattutto sulla conversazione. E far venire l’abitudine alla lingua come si fa quando si inizia ad imparare da bambini».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso