Nella Marca più di 300 smottamenti. I Comuni restano senza risorse
Nuovo appello agli enti superiori: «Finanziate i lavori per la messa in sicurezza». Valdobbiadene, Farra e Vittorio Veneto i casi più critici: tutti i dati

Due i crateri franosi sulle colline dell’Unesco. Farra di Soligo e Vittorio Veneto. Il sindaco di Farra di Soligo ha calcolato che siano almeno 20 le situazioni di cedimento in area pubblica ed un centinaio in quella privata. «Per quanto riguarda il Comune, non so se ce la caveremo con soli due milioni di euro – afferma, allarmato, Mattia Perencin – e quindi siamo costrettii di nuovo a chiedere aiuto alla Regione, oltre che al Governo».
Regione che è intervenuta recentemente per una frana sulla strada di Collagù, ancora nella primavera 2024, con 78 mila euro a fronte di un cantiere da 130 mila euro.

«Ma il problema più pesante – insiste il sindaco – è quello dell’iter autorizzativo, troppo impigliato nella burocrazia: dall’emergenza alla sua soluzione passano due anni, che sono decisamente troppi. E questo lo dico anche in riferimento – conclude – ai privati, che magari devono accedere ai loro vigneti dove ci sono frane». Transitandoi a Vittorio Veneto, oggi il sindaco Mirella Balliana invierà una lettera alla Prefettura di Treviso, affinchè solleciti l’Anas a rapidizzare almeno la posa delle barriere paramassi sulla frana che, quasi ad ogni precipitazione, porta alla chiusura della statale.
«Hanno difficoltà a trovare questa dozzina di milioni che, peraltro, ci avevano detto che erano già stanziati? Si accordino almeno con la Società Autostrade per liberalizzare il tratto fra Vittorio Veneto Nord e Vittorio Veneto Sud. Pretendono che qualcuno paghi? Faremo la nostra partte, a patto, però, che anche loro facciano la propria».
In verità il programma dell'Anas per il Fadalto prevede anche la costruzione di alcune gallerie paramassi, per una spesa complessiva di 50 milioni di euro. E' in corso la Conferenza dei servizi. Il primo step riguarda solo le barriere. Ma l'emergenza di San Vito di Cadore potrebbe ritardare la cantierizzazione. Oltre alle frane (5 potenziali) in Fadalto, il Comune deve accollarsi ben 23 altri movimenti in area collinare.
«La cifra si riferisce solo alle situazioni di competenza municipale – informa l’assessore Giulio De Antoni -. Complessivamente avremo un onere di circa tre milioni». Numerosi gli smottamenti in proprietà private, specie nella Valle dei Fiori. È in corso, in ogni caso, una cantierizzazione per 8 frane, con un investimento di circa 800 mila euro. Nella classifica dei Comuni più franosi dell’arco collinare c’è in testa comunque Valdobbiadene.
E qui fare i conti delle spese necessarie, tra patrimonio pubblico e privato, diventa davvero complicato, considerando che sono circa 20 i milioni di danni causati dall’ultimo alluvione di fine luglio, dopo quello devastante del 7 luglio. C’è un problema evidente di fragilità del territorio, un territorio bellissimo, ma dove la terra è in continuo movimento. Succede quando il meteo è favorevole, va ancora peggio quando le precipitazioni si fanno ricorrenti e intense come in questo periodo.
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