Le cantine, il nuovo tesoro dei banditi: trenta colpi in collina nel cuore Docg
In aumento i raid dei ladri tra le colline del Prosecco: una trentina i colpi nelle ultime settimane tra cantine e agriturismi. Nel mirino casseforti e uffici, ma spesso i malviventi scappano con bottini minimi lasciando danni e paura. Antoniazzi e Bottega: «Servono più agenti e pene severe»

Non più solo case e ville, ma anche cantine e aziende agricole. I nuovi obiettivi dei ladri sono spesso nel cuore dell'area Unesco dove, accanto al maggior afflusso di turisti, si registra anche l'azione di una serie di bande di ladri che a volte non si spaventano neppure difronte a telecamere e recinzioni alte tre metri. Una trentina i colpi tentati o a segno nelle ultime settimane.
L’emergenza è cominciata a giugo e non si è più arrestata. Così le cantine, che significano bollicine e bellezza, ma anche ricchezza, casseforti e in alcuni casi scarsi strumenti di difesa, sono diventate un obiettivo di fondamentale importanza per la criminalità locale. Ne parliamo con Remigio Antoniazzi della ditta Antoniazzi Prosecco di via San Michele 56, a San Pietro di Feletto, che di recente, come tanti altri in paese, è stato vittima di un furto.
Il raid durante la cena
«Ero a cena con mia moglie quando mi è arrivato un alert sul telefonino, visto che le telecamere avevano rilevato delle presenze estranee - ha spiegato l’imprenditore - così abbiamo lasciato il ristorante dove stavamo cenando e siamo ripartiti verso casa, ma una volta arrivati i ladri se ne erano già andati. Ci hanno rotto la finestra e da lì sono entrati, poi hanno messo a soqquadro tutto l’ufficio e rubato 250 euro in tutto. Ma quello che fa più male è il fatto di non sentirsi più sicuri. Anche perché a questi malviventi alla fine non succede niente anche se li prendono, perché poi li rilasciano e così continuano a farlo e rifarlo. Quelli che ci rimettono sono sempre e solo i derubati. La verità è questa: non ci sentiamo protetti dallo Stato».
Antoniazzi si chiede anche come mai ultimamente vengano prese di mira le azienda agricole. «Non capisco perché vengano da noi, oltre al vino non c’è tanto altro - ha aggiunto il 55enne - che poi il vino neanche lo rubano. Contanti al giorno d’oggi ne girano molto meno rispetto ad una volta, oggi pagano quasi tutti con il bancomat».
Cassaforti nel mirino
Nel corso delle ultime settimane sono stati colpiti anche diversi agriturismi, a Refrontolo e in altre zone collinari. In molti casi i ladri se ne sono andati a mani vuote, ma i titolari si sono dovuti confrontare con i danni e le necessità di riparazione in tempi brevi per ripristinare la sicurezza anche degli avventori delle strutture. Tra le aziende prese di mira dai malviventi, anche la Bottega SpA con il suo stabilimento di Bibano di Godega di Sant’Urbano. I malviventi dopo aver sfondato una porta, sono riusciti ad introdursi negli uffici dell’azienda dove hanno tentato di forzare la cassaforte. I ladri se ne sono poi andati a mani vuote, ma intanto i danni sono stati importanti.
«Più agenti e pene severe»
«Purtroppo contro queste persone non possiamo fare più di tanto, io credo sarebbe opportuno che avessero una pena e la scontassero, che non rimanessero in libertà con l’idea di poter continuare ad agire indisturbati - ha sottolineato il titolare, il noto imprenditore Sandro Bottega - certo, ci sono delle reali difficoltà, come la mancanza di carceri, per esempio. La nostra speranza è che aumentino il numero degli agenti delle forze di polizia, già la loro presenza più massiccia potrebbe funzionare anche come deterrente». Dopo l’intrusione, Bottega ha rafforzato i sistemi di sicurezza.
«L’intrusione dei ladri ha causato oltre che danni, anche un impegno economico da parte nostra per andare a rafforzare il già consistente e sofisticato sistema di telecamere - ha riferito Bottega - nei nostri tre stabilimenti di Bibano, Fontanafredda e Brugnera abbiamo quasi 900 telecamere. Chi tenta di introdursi da noi, fondamentalmente non sa che sistemi di sorveglianza abbiamo, perdono il loro tempo e fanno solo danni. Pensiamo poi che noi siamo ancora un’oasi felice rispetto ad altre zone. Di certo i furti nelle proprie proprietà sono quelli che fanno abbassare la percezione di sicurezza». Nel Valdobbiadenese le telecamere hanno ripreso tre volte una banda di tre ladri in azione, ma finora sono sempre riusciti a farla franca.
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