Trevigiano inventa il mantello dell'invisibilità
Il fisico Alberto Favaro, 25 anni, nipote di Aldo Tognana rende realtà il potere di Harry Potter

Alberto Favaro, l’inventore del mantello che rende invisibili. A fianco Harry Potter il mago che indossa il mantello invisibile
TREVISO. La fisica regala l'invisibilità: grazie a un trevigiano di 25 anni, Alberto Favaro, nipote dell'industriale della ceramica Aldo Tognana e figlio di Maria Luisa Tognana, presidente del consiglio comunale di Treviso dal 1994 al 1998. Laureato con il massimo dei voti in Fisica all'Imperial College di Londra nel 2008. Alberto è coautore del progetto del mantello spazio - temporale che regala l'invisibilità.
Insieme a lui hanno lavorato altri due colleghi dell'Imperial College di Londra, Martin McCall e Paul Kinsler. La pozione magica che rende invisibili e che da sempre è al centro di tante favole oggi esiste ed è un blocco di materiale che agisce sulla velocità della luce. Una favola nella favola, quella dei tre fisici, se si pensa che l'intuizione nacque durante la notte di Natale dell'anno scorso. A meno di un anno di distanza, lo scorso 16 novembre, il progetto è stato pubblicato sul Journal of Optics, il giornale dell'Institute of Physics di Londra che si occupa della ricerca ottica.
«Concretamente il materiale annulla la visibilità per una certa frazione di tempo e - spiega Alberto - con la tecnologia attuale potrà arrivare a nascondere il movimento di una persona che compie un passo». Lo studio è ancora teorico e riguarda un periodo di tempo non più lungo di un miliardesimo di secondo.
Tra un paio di anni si arriverà a percepire l'invisibilità nelle fibre ottiche mentre per la materializzazione delle persone di dovrà attendere ancora un po'. «Il bello di questo studio - ha affermato il giovane fisico trevigiano - è vedere come le leggi della fisica permettono l'invisibilità, ovvero permetteranno, un giorno, anche di tagliare un fotogramma nella vita di una persona, come si fa con un film. La vedremo un istante prima in un punto e la ritroveremo in un altro senza avere la percezione dello spostamento, come se si fosse teletrasportato».
A colpire di tutta questa storia è l'umiltà di questo ragazzo, nato nel quartiere di Sant'Antonino, diplomato al Liceo scientifico Leonardo da Vinci e approdato a Londra per realizzare il sogno di tutti quanti, quello di rendersi invisibili, almeno per un po'. «Per me è un lavoro d'ufficio, io mi siedo e faccio i conti, sono un fisico, è il mio lavoro». Tra le righe quella che traspare è l'emozione di un ragazzo di 25 anni, che lavorando ad un'idea tra amici scopre come realizzarla: «E' bellissimo vedere che un'intuizione funziona e che la natura ti permette di ottenere quello che volevi» ha confessato Alberto. Tra le applicazioni più immediate di questa scoperta vi è quella legata ai computer quantistici.
«La crescita esponenziale dei computer - ha spiegato Alberto - giungerà al punto in cui non potranno più evolversi così velocemente e sarà necessario ricorrere a una tecnologia alternativa. Il mantello spazio - temporale che abbiamo studiato potrà favorire lo scambio di informazioni all'interno dei computer velocizzandone le operazioni».
I tre fisici hanno ipotizzato anche applicazioni in ambiti di tipo diverso e solo l'evoluzione della tecnologia potrà dire fino a che punto si arriverà all'invisibilità.
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