Treno deragliato a Istrana Nuove indagini sul disastro

ISTRANA. È stata depositata in questi giorni la perizia tecnica sui vagoni del treno merci diretto a Cittadella uscito dai binari poco dopo aver superato la stazione di Istrana lo scorso settembre. In base agli accertamenti dei tecnici incaricati del Tribunale non emergerebbero macroresponsabilità o evidenti danni strutturali ai convogli dipesi dalla mancata manutenzione: l’ipotesi più probabile resta il cedimento strutturale imprevedibile. Tuttavia il sostituto procuratore titolare del fascicolo Iuri De Biasi ha richiesto un supplemento di indagine per capire da cosa è dipeso l’incidente, che per un soffio non ha avuto le tragiche conseguenze di un vero e proprio disastro ferroviario, ma che ha causato danni per un milione e 400 mila euro. L’ipotesi di reato è rischio di disastro ferroviario visto che il deragliamento non ebbe altre conseguenze se non la distruzione del tratto di linea ferroviaria. Sarebbe bastato un semplice ritardo, forse, per trasformare l’incidente in un dramma. A quell’ora, le 6 del mattino del 27 settembre scorso, iniziava appena il traffico spedito dei convogli pendolari che percorrono la tratta in direzione Padova, Vicenza, Treviso e viaggiano sempre carichi di studenti, operai, impiegati. A uscire dalla linea fu il convoglio da Lienz, diretto a Cittadella. Il lungo treno merci aveva inchiodato con il terzo e il quarto vagone che scavano nel terreno distruggendo la massicciata e tagliando la ferrovia per oltre duecento metri. Il tutto era avvenuto ad appena 400 metri dalla stazione di Istrana. La Procura di Treviso aveva immediatamente aperto un fascicolo ( ma sul caso sono state a-perte altre due inchieste: quella delle Ferrovie dello Stato, e poi quella dell’Associazione nazionale sicurezza sulle ferrovie). (s.g.)
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