Treni, ancora disagi «Io pendolare cerco casa a Padova»

MONTEBELLUNA. Ennesimo disservizio per i pendolari del treno a Montebelluna e c’ è chi trasloca per la disperazione. Ieri il treno delle 7.24 per Padova è stato soppresso per motivi ignoti lasciando...
CARRAI - PENDOLARI TRENO PER MANTOVA.
CARRAI - PENDOLARI TRENO PER MANTOVA.

MONTEBELLUNA. Ennesimo disservizio per i pendolari del treno a Montebelluna e c’ è chi trasloca per la disperazione. Ieri il treno delle 7.24 per Padova è stato soppresso per motivi ignoti lasciando a piedi circa sessanta persone per la maggioranza studenti e lavoratori. «Sono un lavoratore pendolare solo da pochi mesi e non ne posso più. Non potendo rinunciare al lavoro ho rinunciato al pendolarismo» racconta M.Z., 30 anni. «Vivo a Nervesa e vado in auto in stazione a Montebelluna ogni mattina. Prendo il treno alle 7.24 e quindi mi aspetta una levataccia. I treni non sono mai in orario, ma i ritardi sono sempre più lunghi anche di un'ora. In questi casi devo pure decidere se avvertire al lavoro del problema o di riprendere l'auto alla volta di Padova dove lavoro. Ieri il mio treno è pure stato soppresso e sono partito in auto portando con me due passeggeri con i quali ho diviso le spese di viaggio. Adesso mi sto guardando intorno alla ricerca di un appartamento ad affitto basso a Padova. Sono un lavoratore precario, non guadagno tantissimo, ma dover fare la levataccia per arrivare in ritardo e pagare pure l'abbonamento non mi va proprio più giù e la cosa è successa più di una decina di volte da settembre» conclude indignato.

Altri tentano di risolvere i problemi ferroviari quotidiani con metodi meno radicali. «Per arrivare a lezione in orario devo prendere un treno che arrivi un’ora prima dell'inizio per essere sicuro di arrivare in tempo» racconta A.P. 22 anni studente di economia a Padova, che usa questa soluzione per sopravvivere alle odissee quotidiane di chi prende il treno a Montebelluna. Nonostante ciò, il giovane, che vive a Caerano San Marco, non riesce sempre a raggiungere l'obbiettivo. «I convogli non sono mai in orario, ma in queste ultime due settimane abbiamo subìto varie volte ritardi di un'ora o poco meno. Impossibile quindi giungere a lezione in orario».

Gino Zangrando

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