Trattamento illecito di rifiuti, imprenditore di Maser a processo
MASER. Si preannuncia complesso il dibattimento iniziato ieri a Belluno e incentrato sul mondo del trattamento dei rifiuti. L’accusa a carico dell’ex presidente di Dolomiti Ambiente Giuseppe De Biasi,...
MASER. Si preannuncia complesso il dibattimento iniziato ieri a Belluno e incentrato sul mondo del trattamento dei rifiuti. L’accusa a carico dell’ex presidente di Dolomiti Ambiente Giuseppe De Biasi, imputato insieme a Bruno Marcon di Maser, Denis Rech e Giuseppe Varotto, è di trattamento illecito di rifiuti. Tra gli accusati figurava anche il padre di Giuseppe, Giovanni Varotto, deceduto lo scorso anno.
L’accusa, secondo il pm della direzione distrettuale antimafia di Venezia Giovanni Zorzi, è di aver smaltito in modo irregolare un particolare tipo di digestato lavorato nell’impianto del Maserot di Santa Giustina. Tra le contestazioni c’è in particolare un episodio relativo al presunto sversamento del digestato in un campo di Mel. Il Comune si è costituito parte civile insieme a quello di Sedico, alla Regione Veneto e alla Provincia di Belluno. La parola agli imputati (difesi dagli avvocati Coppa, Paniz, Tandura e Zanco) non verrà data prima della prossima primavera. Intanto verranno sentiti testimoni e consulenti. Un numero di deposizioni così consistente da aver richiesto fin da ora di fissare quattro udienze, che potrebbero durare anche l’intera giornata, da qui all’aprile 2018. Un’indagine complessa che si sviluppa in particolar modo nei primi mesi del 2013. È in quel periodo che gli agenti della Forestale notano movimenti sospetti nel piazzale del Maserot, l’impianto di trattamento dei rifiuti gestito da Dolomiti Ambiente. Nel mirino degli investigatori finisce il digestato liquido, un residuo del trattamento anaerobico dei rifiuti organici che può essere in alcuni casi riutilizzato in agricoltura mentre in altri deve essere affidato a ditte specializzate per lo smaltimento. A contribuire all’indagine sono anche i dati raccolti nei mesi successivi sul funzionamento del Maserot: i bilanci di Dolomiti Ambiente con riportati i costi per lo smaltimento dei rifiuti, le fatture delle ditte Zatta srl (il cui legale rappresentante era all’epoca il trevigiano Bruno Marcon mentre Denis Rech ne era un dipendente) e Varotto relative allo smaltimento del digestato liquido, e infine i dati relativi alla quantità stessa del digestato che, secondo i Forestali, presentano un’anomalia: dopo l’aprile 2013, successivamente al loro intervento, la quantità di materiale destinata allo smaltimento passa da centinaia a migliaia di tonnellate.
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