Tragedia A28, respinto il patteggiamento per la morte di Sara Rizzotto e Jessica Fragasso

Traykov affronterà l’udienza per l’eventuale abbreviato il 24 maggio. I parenti delle vittime: «Ingiusto ogni sconto di pena»

Ilaria Purassanta Diego Bortolotto
La marcia per chiedere giustizia per Sara Rizzotto e Jessica Fragasso
La marcia per chiedere giustizia per Sara Rizzotto e Jessica Fragasso

CONEGLIANO. Il gip Monica Biasutti ha fissato a fine mese l’udienza in cui si discuterà della sorte giudiziaria di Dimitre Traykov, 61 anni, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico dopo aver tamponato e ucciso in A28 le due cugine trevigiane Sara Rizzotto e Jessica Fragasso. Al giudice per le indagini preliminari spetterà decidere se accogliere la richiesta di giudizio abbreviato condizionato presentata dal collegio difensivo. Se sarà accolta, il processo proseguirà dinanzi al gup e non davanti al tribunale monocratico.

Traykov è accusato di omicidio stradale plurimo, aggravato dalla guida in stato di ebbrezza (1,23 grammi per litro misurati all’ospedale di Pordenone), dall’aver cagionato la morte di più persone e dalla fuga dopo l’incidente, nonché dovrà rispondere dell’omissione di soccorso.

Dopo l’incidente, avvenuto il 30 gennaio scorso, è stato visto scavalcare il guardrail da una dipendente di Autovie Venete e darsi alla fuga in mezzo ai campi. È stato poi arrestato dalla polstrada a Pordenone. In particolare la fuga del conducente in caso di omicidio stradale prevede l’aumento della pena da un terzo a due terzi e che non possa essere inferiore a cinque anni.

Nel caso di un omicidio stradale plurimo il codice consente aumenti fino al triplo della pena prevista per la violazione più grave fra quelle commesse, con il limite massimo di 18 anni.

Sfumata dunque l’ipotesi di patteggiamento, proposta in alternativa dalla difesa: in caso di applicazione di una pena concordata fra le parti si sarebbe fermata sotto i cinque anni. Il rito alternativo prevede comunque lo sconto di un terzo della pena.

«Con un duplice omicidio stradale pluriaggravato – osserva l’avvocato Enrico D’Orazio che assiste alcuni familiari e si costituirà parte civile al processo – ci sembrava impossibile l’accoglimento del patteggiamento, con una pena inferiore ai cinque anni».

Gli avvocati Gianni Massanzana e Loris Padalino avevano chiesto, in alternativa al patteggiamento, il giudizio abbreviato condizionato all’audizione della moglie di Traykov. Nell’immediatezza la donna aveva riferito alla polstrada, giunta a casa di Traykov alle 21.50, circa due ore dopo l’incidente in A28, che il marito si era versato alcuni bicchieri di vino dopo il suo arrivo. La difesa intende verificare se vi sia stata un’ingestione di alcol dopo l’incidente.

«Prendiamo atto, insisteremo per essere ammessi al rito abbreviato», ha dichiarato la difesa. «Ci aspettavamo che chiedesse il rito abbreviato, sappiamo che così è previsto dalla legge. Almeno non è stato accettato il patteggiamento, speriamo ci sia una pena alta, non sono giusti sconti in casi come questo».

Alain Fragasso, papà di Jessica, è parzialmente soddisfatto che il giudice non abbia accolto il patteggiamento richiesto Dimitre Traykov attraverso i suoi legali. «Anche se ci sarà lo sconto di un terzo della pena ci aspettiamo una condanna adeguata, almeno sopra ai dieci anni – è l'auspicio di Fragasso - con le aggravanti che ha, la pena dovrebbe essere elevata, dobbiamo essere positivi. Che non sia stato accettato il patteggiamento è un bene. Speriamo che ci sia giustizia, altro non possiamo sperare».

«Massimo della pena», ribadisce Stefania di Grazia, mamma di Sara Rizzotto e nonna delle due bimbe rimaste orfane. Lei fin da subito sull'onda emotiva aveva domandato l'ergastolo, per l'automobilista che aveva travolto l'auto ed era fuggito. 

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