Totano o calamaro? Pescivendoli assolti

Quello non era un calamaro, vostro onore. Era un totano». Ha fatto sorridere il caso finito in tribunale ieri a Treviso, dibattuto a colpi di salamoia utilizzata come prova e contrammiragli della marina come testimoni. A processo sono finiti i titolari di una rivendita ambulante di pesce, accusati di frode in commercio: un cliente aveva notato che del “semplice” totano era presentato sul bancone del pesce come «Tagliata di calamaro gigante». Il pubblico ministero aveva chiesto una multa di 1.500 euro. Furbetti del pesciolino? No, secondo il giudice, che ha accolto la tesi difensiva del legale dei due imputati, F.T. e D.C.: non si è trattato di dolo e quindi di frode in commercio, bensì di semplice «mero errore nello scambio delle etichette». Tutto è totano quel che finisce totano.(f.p.)
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