Tonon Forty, 90 lavoratori in cigs

L’azienda è leader nella componentistica per condizionatori

ODERZO. Sta cercando di resistere con le unghie e con i denti la Tonon Forty Spa di Oderzo, azienda da cinquant’anni leader europeo nel settore della componentistica per radiatori e condizionatori. Da sempre determinata a rimanere radicata nel territorio, in questi anni sta cercando di tener testa al duro colpo partito dal settore edile, piegato dalla crisi a cui si aggiunge una concorrenza spietata da parte dei paesi a basso costo di manodopera.

Dopo l'esaurimento della cassa integrazione ordinaria è stata fatta richiesta di cassa integrazione straordinaria che coinvolgerà a rotazione i 90 dipendenti dello stabilimento. Si è deciso di ricorrere a questo strumento più flessibile in attesa che passi il difficile momento durante il quale l'azienda dovrà studiare tutti gli strumenti possibili per cercare di ridimensionarsi, in termini occupazionali (soluzioni di pre pensionamento ad esempio). Ad oggi non si è mai parlato di licenziamenti. Tonon è un’azienda leader della progettazione, produzione e vendita di prodotti, apparecchi e sistemi per il riscaldamento ed il condizionamento.

Nasce nel 1963, da un piccolo capannone con una manciata di dipendenti; da allora si è presto imposta come leader di settore. Aveva festeggiato il quarantesimo compleanno, nel 2005, con l’apertura della Tonon Forty, una nuova società di gestione e ricerca e sviluppo che dimostrava, allora come adesso, la chiara volontà della famiglia Tonon d’investire a livello locale per fronteggiare il dilagare della concorrenza cinese. Una scelta in decisa controtendenza quella della società per azioni opitergina. A questa realtà era stata affidata progettazione, produzione e vendita di prodotti e sistemi per il termo-arredo, riscaldamento e condizionamento, puntando tutto sull’applicazione di tecnologie innovative e l’utilizzo di nuovi materiali. In sostanza i vertici societari avevano scelto una via alternativa alla delocalizzazione, investendo tutto sulla loro impresa di via Fabrizio Plinio.

Una decisione coraggiosa che oggi stanno pagando forse, ma che continuano a difendere con i denti: alla base dell’attuale difficoltà ci sarebbe infatti un problema di marginalità nelle vendite. L’azienda ha infatti da sempre puntato molto sull’export, con un occhio di riguardo al mercato francese. (s.g.)

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