Toni del Spin raddoppia con enoteca e terrazza
E in un’effervescente via Inferiore raddoppia «Toni Spin», contrazione popolare del nome ufficiale «Toni del Spin». Alfredo Sturlese e famiglia si espandono, acquisendo l’adiacente locale con vetrina...

PASSERINI AG.FOTOFILM TREVISO -TRATTORIA TONI DEL SPIN- SI INGRANDISCE
E in un’effervescente via Inferiore raddoppia «Toni Spin», contrazione popolare del nome ufficiale «Toni del Spin». Alfredo Sturlese e famiglia si espandono, acquisendo l’adiacente locale con vetrina dove era aperta l’«Officina botanica».
Nascerà una sala degustazione affiancata all’enoteca, oggi dall’altra parte della strada, gestita dal figlio Nicholas: si affiancherà al ristorante. Ma poi su retro, verso piazzetta dalla Torre, sorgerà una terrazza privata con altri posti a sedere, per la bella stagione. E saranno ampliate sia l’attuale cucina che la sala, con un incremento di 25 coperti, con la nascita di un’altra piccola cucina di appoggio.
Chiaro l’intento di fronteggiare una domanda cresciuta con il boom del turismo a Treviso: spesso e volentieri Alfredo ha dovuto respingere clienti nei giorni di punta, e non solo. In questi giorni fervono i lavori: il varco tra le due sale sarà aperto sotto il camino cinquecentesco, che era all’esterno del palazzo, arricchito anche da fregi. «Puntiamo a dare spazio e di aumentare la nostra possibilità di accoglienza, con un locale più funzionale e arioso, valorizzando anche la nostra enoteca con etichette prestigiose e di varee tavoli in un bel contesto senza dover chiedere l’elemosina a nessuno come adesso» spiega Sturlese, «confidiamo di aprire per Natale, e di avere l’apprezzamento dei clienti e dei turisti».
Il «sistema Sturlese», lungo via Inferiore, contempla anche – oltre all’enoteca (tornerà magazzino?) – la sala da thè e pasticceria in perfetto stile inglese, seguito dalla moglie Lynn.
Proprio in questi giorni, il 5 ottobre, Alfredo festeggerà i 31 anni alla guida del locale, che segue con la figlia Emily. La trattoria è stata aperta a fine ’800, e oggi è uno dei templi della cucina trevigiana più legata alla tradizione.
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