Tetraplegico potrà usare una mano: sfida al San Giacomo

CASTELFRANCO. Restituire ad un paziente completamente paralizzato agli arti l’uso di almeno un braccio. Sarà questo l’obiettivo del delicato intervento, il primo di questo tipo a Castelfranco, in...
Chirurghi impegnati in un'operazione chirurgica in una foto d'archivio senza data. Violano il codice deontologico i medici che sottopongono ad interventi pazienti "inoperabili" e afflitti da patologie che lasciano loro solo poco tempo di vita, anche nel caso in cui sia stato proprio il paziente a dare il suo consenso informato all'operazione. Lo sottolinea la Cassazione. EPA/CLEVELAND CLINIC / HO EDITORIAL USE ONLY / NO SALES
Chirurghi impegnati in un'operazione chirurgica in una foto d'archivio senza data. Violano il codice deontologico i medici che sottopongono ad interventi pazienti "inoperabili" e afflitti da patologie che lasciano loro solo poco tempo di vita, anche nel caso in cui sia stato proprio il paziente a dare il suo consenso informato all'operazione. Lo sottolinea la Cassazione. EPA/CLEVELAND CLINIC / HO EDITORIAL USE ONLY / NO SALES

CASTELFRANCO. Restituire ad un paziente completamente paralizzato agli arti l’uso di almeno un braccio. Sarà questo l’obiettivo del delicato intervento, il primo di questo tipo a Castelfranco, in porgramma per domani all’ospedale San Giacomo. Per tentare la sfida arriva in città una luminare nel mondo della chirurgia degli arti, la professoressa francesce Caroline Leclerq, che torna per la seconda volta ad operare. L’équipe ortopedico-chirurgia dell’ospedale castellano composta dal dottor Daniele Gianolla, esperto nella chirurgia della mano, il dottor Paolo Panciera e il dottor Dario Pilla, si misurerà con un intervento volto a restituire la funzionalità dell'arto superiore di una persona tetraplegica. La professoressa Leclerq, che opera presso l’Institut de la Main a Parigi, e dal 2009 è la prima donna a guidare la Società francese per la Chirurgia della mano, collabora già da un paio d’anni con i colleghi di Castelfranco per approfondire il trattamento delle lesioni stabilizzate del plesso brachiale, cioè quelle lesioni di tipo neurologico che provocano un’insufficienza motoria e funzionale dalla spalla alla mano. Si tratta di lesioni molto complesse e di patologie “di nicchia”, il trattamento viene generalmente in Italia realizzato in centri ultra- specialistici, come Verona, Torino, Pordenone, Modena, Milano e Brescia. L’obiettivo della collaborazione è quello di accrescere le competenze e far sì che in futuro anche nell’Ortopedia del San Giacomo simili patologie possano essere trattate con efficacia. Assume quindi un significato particolare il sofisticato intervento in programma lunedì che riguarderà un uomo tetraplegico, ovvero paralizzato sia alle gambe che alle braccia, che in questo modo potrà tornare ad utilizzare una delle due braccia, consentendogli di recuperare una parziale autonomia nella vita di tutti i giorni.

Davide Nordio

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