Tessarin, si muove il prefetto

Il sindaco Azzolini ha contattato Adinolfi per accelerare i tempi del rimpatrio della salma dell’alpinista

MOGLIANO. Il sindaco Giovanni Azzolini contatta il prefetto per accelerare i tempi del rimpatrio dal Kirghizistan della salma di Luca Tessarin, l'alpinista e fotografo moglianese di 46 anni che è stato ritrovato martedì tra i ghiacci del Khan-Tengri, a quasi due anni dalla sua scomparsa, il 17 agosto del 2010.

«Faremo di tutto perché la salma di Luca possa tornare quanto prima a Mogliano e qui avere sepoltura vicino alla mamma», spiega il primo cittadino che ha annunciato di prendere contatti con la Prefettura di Treviso per il disbrigo delle pratiche. La trafila burocratica per il rimpatrio del feretro è destinata ad allungarsi. Ci potrebbe volere un mese, o forse più, perché i familiari possano salutare per l'ultima volta il loro Luca. Papà Vittorio Tessarin e il fratello Daniele sono in contatto, attraverso l'agenzia a cui si era appoggiato Luca per la sua spedizione, con le autorità del Kazakistan, dal momento che il Kirghizistan non ha una rappresentanza diplomatica italiana. Ieri non c'è stato alcun contatto. Da quanto riferito a papà Vittorio nella giornata di mercoledì, tuttavia, ieri la salma di Luca dovrebbe essere stata trasportata in elicottero dal campo base a Biskek, capitale del Kirghizistan, dove verranno svolte tutte le formalità. Resta da chiarire se alla famiglia Tessarin sarà richiesto il riconoscimento del corpo di Luca, a oggi avvenuto attraverso i documenti che aveva con sé e il vestiario che indossava nel momento in cui è stato travolto dalla valanga. “Spero di non dover andare fino là, per me sarebbe un trauma. In ogni caso aspettiamo indicazioni”, confida papà Vittorio, 79 anni, rimasto vedovo solo cinque mesi fa dopo che la moglie Maria Pia Cecchetto si è lasciata morire per la disperazione. «E' stato provvidenziale che l'abbiano trovato», dice Emilio Tessarin, zio di Luca, «Adesso lo vorremmo tutti già qui. Luca però amava le montagne e la solitudine». Proprio lo zio Emilio è stato tra i primi, martedì, a sapere del ritrovamento: ad annunciarglielo, il fratello Vittorio in lacrime. Ma dopo il pianto, è iniziato per il padre dell'alpinista il lungo lavoro di nuova elaborazione del lutto. Come deciso dalla famiglia, i funerali di Luca si svolgeranno ad Alano di Piave, dove vive la figlia dell'alpinista, Gaia, 9 anni, e dove l'alpinista aveva ancora la residenza al momento della tragedia, nonostante fosse tornato ad abitare da qualche tempo a Mogliano. Dopo le esequie nel Bellunese, Luca verrà portato a Mogliano: qui ci sarà un secondo saluto (non un funerale), quindi la cremazione e la sepoltura nella tomba di famiglia, sempre a Mogliano, vicino a mamma Maria Pia. Intanto papà Vittorio, forse anche per cercare di superare la nuova ferita, sta pensando alle iniziative per ricordare Luca. Anzitutto una serata con Italo Zandonella Callegher, alpinista e scrittore di Onigo. «Ha sorvolato e fotografato il Khan-Tengri e mi ha mostrato dove è morto Luca», racconta Vittorio. Il Comune sarà a fianco della famiglia Tessarin. «Il dolore di un padre, se superato, può diventare grande forza e risorsa per la città», dice Azzolini.

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