Terraglio, oltre 70 prostitute in turn over

L’analisi del servizio antitratta del Comune di Venezia: sono rumene e ungheresi dai 18 ai 25 anni

Giovani donne dei paesi dell'Europa dell'est, soprattutto Romania e Ungheria, reclutate dalle reti criminali di sfruttamento della prostituzione e destinate più che altrove in Italia alle strade della provincia di Treviso.

È questa la fotografia della prostituzione nel Trevigiano, messa a fuoco dalle unità di strada del servizio antitratta del Comune di Venezia, dal 1998 una mano tesa per l'intercettazione delle donne vittime del racket del sesso e per proporre percorsi di uscita. Con una media di 74 presenze lungo Terraglio e Pontebbana, sono 44 le giovani donne del paesi dell'Est Europa, 10 transessuali e 20 donne dell'Africa centrale, per lo più nigeriane. Tutte sono giovanissime, ragazze tra i 18 e i 25 anni. E il loro continuo turn over è indice di un maggiore sfruttamento, per non lasciare il tempo a nessuna donna di uscire dal giro.

A puntare la lente sul fenomeno è stato anche un convegno dal titolo "Non si tratta - Traffico di esseri umani e nuove schiavitù del Nordest” promosso insieme Centro missionario diocesano, le Discepole del Vangelo, il Pime, l'associazione Emmaus, le Caritas di Treviso e di Vittorio Veneto, Domus nostra, Treviso smart city, l'assessorato comunale alla Partecipazione, Politiche giovanili e Pari opportunità e Borgo Mazzini - cohousing.

«Il territorio del Trevigiano sembra portare con sé delle caratteristiche proprie rispetto al resto d'Italia», spiega Cinzia Bragagnolo, responsabile del numero verde antitratta del Comune di Venezia. «Le giovani donne avvicinate dagli operatori del servizio antitratta arrivano per lo più da Romania e Ungheria.

Mentre nel resto d'Italia il 90 per cento delle giovani prostitute vittime della tratta sono nigeriane».

Resta la statale Pontebbana, fino al Terraglio, la strada privilegiata del sesso a pagamento nel Trevigiano. Quella dove le organizzazioni malavitose hanno deciso di mettere le mani per spartirsi il mercato.

Per spiegare alle donne che uscire dallo sfruttamento è possibile ci sono 50 operatori del servizio antitratta al lavoro in tutto il Veneto e un numero verde attivo per ricevere anche le segnalazioni dei cittadini. Spesso dietro la vita di strada delle giovani donne avvicinate dagli operatori si apre un mondo di povertà e di emarginazione: «Tante delle giovani che incontriamo hanno vissuto in orfanatrofi, hanno subito deprivazioni economiche e affettive. E le stesse persone che le sfruttano rappresentano per loro l'unica rete sociale esistente». Dalla messa a fuoco del fenomeno - visto anche dalla parte dei clienti - ad uscire allo scoperto è pure uno spaccato di povertà sociale e umana dilagante. Conclude Cinzia Bragagnolo: «Molti clienti confidano di cercare un rapporto a pagamento per il bisogno di parlare con qualcuno».

Alessandra Vendrame

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