Tenta di uccidere il rivale, gli sparano

Furibondo regolamento di conti davanti ad un locale del Mantovano, in arresto per tentato omicidio Massimo Innocenti

Gli hanno sparato alle spalle, mentre scappava in auto. Lo hanno inseguito a folle velocità cercando di ammazzarlo mentre faceva zig zag per evitare i proiettili. Tutto dopo una furibonda lite scoppiata all’interno di una discoteca del mantovano, il Moliendo Cafè di via Valzi, alla periferia di Castel Goffredo. Lui, Massimo Innocenti, 40 anni di Carbonera, ferito, è stato trasportato prima in ospedale poi nel carcere di Mantova con l’accusa di tentato omidicio.

Poco prima infatti, per difendersi da botte e insulti, pare avesse tentato di investire con la sua macchina uno dei rivali con i quali aveva innescato la violenta lite, forse per via di un apprezzamento troppo pesante rivolto a una delle ragazze del suo gruppo.

Tutto è avvenuto in una ventina di minuti di vera follia in cui si è rischiato un vero e proprio bagno di sangue. La rissa è scoppiata in discoteca. La sala era stata riservata per la festa che la comunità sinti aveva organizzato nel locale mantovano. Lì si erano riunite sin dal tardo pomeriggio una ventina di persone diventate una cinquantina con l’andare della serata. Verso le 22, quando ormai il via vai tra i tavoli e il bar era stato pesante, l’apprezzamento che ha fatto scattare la rissa.

La lite ha subito diviso i commensali in due gruppi che hanno cominciato ad insultarsi pesantemente minacciandosi. Dalle parole si è presto passati ai fatti con uno scambio di pugni e calci, spinte, urla. Lo scontro però si è presto spostato nel parcheggio antistante la discoteca ed è lì che la violenza è diventata inimmaginabile.

Innocenti, secondo la ricostruzione dei militari, pare sia salito al volo in auto cercando di investire uno dei suoi rivali innescando una vera e propria sparatoria. Qualcuno, non ancora identificato dai carabinieri, ha estratto una pistola e si è messo a sparare ferendo una persona. Quando gli altri hanno visto Innocenti che accelerava dopo aver tentato di investire il rivale sono saliti a loro volta in auto gettandosi all’inseguimento pistola in pugno.

Erano in due, uno guidava, l’altro dal finestrino puntava la macchina di Innocenti con la canna della pistola mirando al posto di guida. Chilometri ad altissima velocità, in cui il ruggito dei motori e delle gomme che slittavano in curva si è unito il tuono degli spari. Non è chiaro quanti colpi siano stati esplosi, uno ha colpito alle spalle Innocenti facendolo finire fuori strada, contro l'impianto di autolavaggio in un distributore di carburante.

Qui, quasi nel centro di Castel Goffredo, l'ultima parte della rissa. I tre si sono affrontati a pugni. È stato l’intervento dei carabinieri, giunti sul posto con tre pattuglie a sirene spiegate ad evitare che venisse sparato il colpo di grazia.

Sconvolti i passanti, davanti ai quali erano sfilate le due auto ed erano rimbombati i colpi di pistola.

I militari hanno provveduto a disarmare tutti e identificare tutti i responsabili della sparatoria e della rissa. Innocenti, dopo essere stato ricoverato e medicato all’ospedale dio Modena, è stato arrestato e condotto in carcere con l’accusa di rissa e tentato omicidio.

Con lui però i militari di Mantova hanno arrestato altre tre persone, tutte nomadi italiani di etnia sinti tra i 30 e i 40 anni residenti a Desenzano del Garda su cui pesa ora l’accusa di tentato omicidio, rissa e porto di arma con matricola abrasa.

Due di loro si trovano piantonati negli ospedali di Cremona e Brescia, hanno ferite di arma da fuoco ad una spalla, ma le loro condizioni non destano preoccupazioni.

Ancora in fase di ricostruzione la dinamica di tutto quanto accaduto. Il compito dei carabinieri non è facile vista anche l’immediata reticenza a parlare da parte di molti dei componenti delle famiglie e dei gruppi che partecipavano alla festa. Le auto usate per la fuga e l’inseguimento sono state sequestrate, sul posto, fino a notte fonda, sono proseguiti i rilievi del nucleo scientifico alla ricerca di tracce, bossoli di proiettile, altri elementi utili a capire se vi siano anche altre persone coinvolte nella sparatoria.

Quando si è capito cosa fosse accaduto prima in discoteca, poi in strada (dove tutta l’area è stata transennata), la reazione rabbiosa della gente. Nei prossimi giorni, anche per evitare l’innescarsi di nuove faide, Innocenti potrebbe essere trasferito nel carcere trevigiano di Santa Bona.

Federico de Wolanski

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