Tensione con i dipendenti Colladon “cintura” Rossi

Giampaolo Rossi, un direttore spesso ai ferri corti con parte dei dipendenti, soprattutto quelli della sigla che rappresenta i lavoratori ex Actt, ossia del sindacato generale di base, (Sgb). Ma la sua è anche una convivenza non facile con lo stesso presidente dell’azienda di trasporto, che sotto la sigla Mobilità di Marca (Mom) ha fuso Actt, LaMarca, Ctm e Atm. Quando l’attuale presidente Mom Giacomo Colladon era direttore Mom, verso la fine del suo mandato era finito in rotta di collisione con l’allora presidente (leghista) Mom Giulio Sartor - e prima ancora con l’ex presidente della Provincia, Leonardo Muraro - che decise nel luglio del 2016 di sostituirlo con Rossi.
Ma dopo la cacciata di Muraro dalla Lega, e il conseguente fine corsa di Sartor, lo stesso Carroccio - che come direttore Actt lo aveva stimato ai tempi della presidenza Actt di Sandro Zampese - con il segretario provinciale Dimitri Coin decise di nominare nel novembre 2016 proprio Colladon presidente Mom. Il quale però si trovò a fare i conti con un direttore, Rossi, non scelto da lui, e da lui spesso distante rispetto alle politiche aziendali.
Cosa succederà ora, dopo la clamorosa protesta della Rsa, con tanto di striscione anti-Rossi davanti alla biglietteria Mom? Di certo, se la tensione non calerà, per le linee urbane ex Actt si profilano scioperi improvvisi, a singhiozzo.
Ma pare già pronta una soluzione tampone: se da una parte Colladon si limita a dire «cercheremo di trovare un dialogo con i lavoratori, ritengo che il problema sia risolvibile»; dall’altra pare che sempre Colladon stia tenendo un profilo basso solo perché è in attesa di giugno, quando scadrà il consiglio di amministrazione di Mom, presidenza compresa. Pare che la Lega, massima azionista in Mom sotto forma di ente Provincia - guidato dal presidente Stefano Marcon - intenda riconfermare Colladon per altri tre anni. Ma anche il centrosinistra - il Comune di Treviso è il secondo azionista - apprezza il lavoro di Colladon. E se riconferma sarà, pare che la linea di Colladon sarà quella di “cinturare” Rossi, limitandone le azioni, sostituendosi ad esso anche nel dialogo con sindacati e lavoratori, fino alla fine del suo contratto, prevista per il maggio 2019. Rompere prima i rapporti, vorrebbe dire sborsare un sacco di soldi extra.
Si profilano comunque mesi di tensioni, a fronte di una Rsa che chiede all’azienda di togliere tutte le deleghe a Rossi per passarle a Colladon e al suo cda. Le tensioni sono anche dovute al fatto che ai tavoli delle trattative siedono per prassi le Rsu, dietro le quali ci sono le tradizionali sigle sindacali, non la Rsa. Anche per questo la presidenza Mom vuole trovare una soluzione, «per il bene dell’unità sindacale».
La situazione è talmente spinosa che il presidente della Provincia Marcon annuncia: «Al più presto ci sarà un confronto a tre fra Provincia, Comune di Treviso e presidente Colladon, a cui va la nostra massima fiducia». Mentre sempre ieri in una nota Mom diceva: «Il nostro obiettivo resta lo stesso: realizzare un servizio di trasporto pubblico sempre più efficiente e all’altezza delle richieste di mobilità della comunità locale e provinciale in cui operiamo. Questa volontà di unire le forze verso un rinnovamento necessario, ha da tempo incontrato però la resistenza di un gruppo ristretto di dipendenti che demonizzano una mission non solo necessaria, ma anche foriera di indiscussi benefici. Va detto che, nonostante la visibilità concessa, è necessario guardare alla reale rappresentatività di certe istanze: anche in occasione dell’ultimo sciopero, Mom ha garantito l’80% dei suoi servizi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso