Teatri troppo cari, è fuga da Treviso

Le compagnie “migrano” altrove: un giorno all’Accademico di Castelfranco costa come un’ora al Comunale nel capoluogo
Di Valentina Calzavara

Fuga dai teatri trevigiani: costano troppo. «Cinquecento euro l’ora più Iva, il teatro Comunale è troppo caro, inevitabile quindi andare altrove». La denuncia parte da Michele Della Ventura, direttore artistico dell’Accademia musicale trevigiana “Studio Musica”.

Il suo “Rigoletto” sarà quindi presentato al teatro Accademico di Castelfranco che di euro ne costa in totale 600 per l’intera giornata dello spettacolo, che andrà in scena il prossimo 16 maggio alle 20.45.

È polemica sui costi di affitto dei palcoscenici trevigiani, molti dei quali sono di proprietà della Teatri e Umanesimo Latino Spa (società strumentale della Fondazione Cassamarca). Prezzi inaccessibili per le compagnie del territorio e non solo, continua Della Ventura: «Esistiamo a Treviso da 17 anni, siamo una realtà collaudata, per questo spettacolo avremo in scena i vincitori del “Concorso internazionale giovani musicisti della città di Treviso”, artisti europei, cosa non da poco, ma i prezzi del Comunale sono spropositati», continua il direttore, «col loro tariffario venivamo a spendere, con i vari extra, circa 900 euro all’ora».

Troppi, per quasi tutte le compagnie. Naturalmente ai costi base del teatro si devono aggiungere il service audio e luci, a carico della compagnia nonché l'orchestra, lo staff di truccatori e parrucchieri e la costumista. A conti fatti il vantaggio economico balza immediatamente all’occhio, a parità di ore di utilizzo l’Accademico (teatro di proprietà del comune) è decisamente più conveniente, conferma Della Ventura: «A Castelfranco, compresi nel prezzo abbiamo a disposizione ben otto maschere di sala e il servizio biglietteria che include anche la prevendita».

Ma la proposta teatrale nel trevigiano risulta alquanto variegata per capienza, tariffe e servizi: all’Eden di Treviso (465 posti) si spendono 250 euro all’ora, all’auditorium Santa Croce (200 posti) si sborsano indicativamente 600 euro per mezza giornata. L’auditorium Fondazione Cassamarca dell’area Appiani (500 posti) va da un minimo di 600 euro (per mezza giornata) a un massimo di 1300 (per un giorno), al Da Ponte di Vittorio Veneto (400 posti) si spendono 550 Euro, all’auditorium Stefanini (230 posti) si pagano 50 euro all’ora e all’Accademia di Conegliano (803 posti) si pagano 2.500 euro al giorno. Cifre cui si deve aggiungere l’Iva.

In prima linea nel chiedere una maggiore accessibilità al mondo del teatro si schiera anche l’associazione Avanscena che tra poche settimane, il 19 aprile per la precisione, inaugurerà a Treviso la prima edizione del “Festival della scenografia e del costume”, come spiega la presidente Roberta Gaion: «Vogliamo sensibilizzare sul fatto che manca all’offerta teatrale del territorio la vivacità di accogliere proposte nuove. Il palco dovrebbe essere una realtà viva, un punto d’incontro e confronto tra le varie arti sceniche con cartelloni originali che portino a riempire il foyer. Ben vengano la lirica, la prosa e il balletto, ma con l’apporto di professionalità e idee dei giovani e a costi più accessibili».

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