Tanko 2.0, condanne per 50 anni ma assoluzione per Bortotto

Rovigo, pesanti richieste del pm per i “Serenissimi” che volevano replicare l’assalto a San Marco del ’97. Tra gli imputati il villorbese ex “capo della polisia veneta”



Cinquant’anni di reclusione e quasi duecentomila euro di multa. È la condanna richiesta ieri mattina, in tribunale a Rovigo, dal pubblico ministero Sabrina Duò, per gli indipendentisti veneti che, sei anni fa, diedero vita alla cosiddetta “Alleanza” e costruirono il ben noto Tanko 2.0, fratello minore del “Marcantonio Bragadin” che assaltò nel 1997 piazza San Marco con i Serenissimi.

Per la pubblica accusa quel trattore blindato, ma soprattutto il cannoncino che si sarebbe dovuto installare sul mezzo, era da considerare un’arma da guerra. Gli ideatori del Tanko 2.0, di conseguenza, vanno condannati. L’unico trevigiano imputato, tuttavia, è uno dei due per cui il pm ha chiesto l’assoluzione.

Si tratta di Sergio Bortotto, di Villorba, già noto per quell’incarico di “ministro degli interni e di “capo della polizia” con cui era finito sotto processo nel 2009. Bortotto era infatti membro e sostenitore della cosiddetta “Polisia Veneta”, protagonista di un’inchiesta giudiziaria mirata a valutare se questa fosse o meno un’associazione a carattere militare.

Nel 2017 Bortotto è stato già assolto in questo procedimento. Restava appunto aperto quello del Tanko 2.0, sequestrato nell’aprile 2014 in un capannone di Casale di Scodosia, nella Bassa padovana. Con quel trattore blindato, armato di cannoncino, i nuovi Serenissimi avrebbero dovuto assaltare nuovamente Venezia per un’altra clamorosa dimostrazione indipendentista.

Il pubblico ministero di Rovigo ha richiesto ieri le condanne più pesanti per i tre imputati considerati le “menti” che hanno progettato e costruito il trattore blindato e armato: 5 anni di reclusione e 30 mila euro di multa per Flavio Contin, ex artigiano di 76 anni di Casale di Scodosia; per Luigi Massimo Faccia, 65 anni di Agna; e per Tiziano Lanza, 58 anni di Bovolone (Verona). Per altri 10 imputati sono stati richiesti 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno (oltre a 15 mila euro di multa), mentre per Bortotto e per il moldavo Alexandru Budu di Cremona il pm ha indicato appunto l’assoluzione.

Nello specifico, Bortotto avrebbe sì finanziato il progetto con 3.500 euro, tuttavia il processo non ha potuto dimostrare che il trevigiano fosse davvero a conoscenza dell’effettiva realizzazione del cannoncino. A margine dell’udienza di ieri non è mancata la stilettata di Flavio Contin proprio ai danni di Bortotto: «Questo processo è una buffonata», ha detto l’imputato padovano, «e lo dimostra il fatto che si chieda l’assoluzione per Bortotto, che è il “falso patriota” che ci ha traditi e ci ha denunciati». —





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