«Stiamo tornando indietro Così si danneggiano i giovani»

«Purtroppo stiamo tornando indietro su molte cose e la sessualità viene ancora considerata da alcuni un tabù come nel medioevo». L'amara constatazione appartiene ad Aura Fede, fondatrice del...

«Purtroppo stiamo tornando indietro su molte cose e la sessualità viene ancora considerata da alcuni un tabù come nel medioevo». L'amara constatazione appartiene ad Aura Fede, fondatrice del consultorio di via Montello, storica ginecologa trevigiana. «La legge 194 sull'interruzione di gravidanza e la 405 sull'istituzione dei consultori appartengono alla mia epoca e hanno contribuito a rendere il nostro Paese più civile. Ahimè stiamo regredendo: negli ospedali pubblici i medici obiettori di coscienza sfiorano l'80%, i consultori si stanno spegnendo e nelle scuole l'Usl non fa più educazione sessuale, tutto è lasciato alla buona volontà di operatori, insegnanti e genitori» aggiunge.

Dottoressa Fede, quali sono le ragioni del depotenziamento dei servizi?

«I diritti che sono stati conquistati una quarantina d'anni fa sono il frutto di una battaglia culturale combattuta dalle donne, questo ci insegna che non dobbiamo abbassare la guardia».

Quale segnale sta dando l'Usl di Marca che, per l'anno in corso, non ha praticamente avviato corsi di educazione sessuale nelle scuole?

«Un segnale negativo, l'educazione alla sessualità è fondamentale perché significa fare prevenzione. Dobbiamo investire su questo tema, abdicare equivale a una sconfitta. Oggi più che mai è necessario insegnare ai bambini il rispetto del proprio corpo e del corpo dell'altro, significa dare gli strumenti per capire. Non parlo solo di prevenzione delle gravidanze in adolescenza e di contraccezione, ma di informazioni che aiutano ragazzi e ragazze a coltivare relazioni fondate sulla condivisione, la conoscenza previene anche la violenza di genere».

Sul web si trovano molte nozioni questo strumento può essere altrettanto efficace?

«Non basta. Le interruzioni di gravidanza stanno diminuendo in tutte le fasce d'età meno che tra gli adolescenti. Al contempo si assiste a un calo generalizzato nella vendita dei contraccettivi, troppe informazioni non significa necessariamente buone informazioni».

Nei giorni scorsi a Treviso circolava un manifesto Provita che condannava l'aborto.

«Questi manifesti esistono da decenni e quasi sempre colpevolizzano solo le donne, dimenticandosi completamente dell'uomo».

Nemmeno i consultori familiari godono di buona salute?

«Stanno diventando dei meri ambulatori. Anche a Treviso sta avvenendo questa involuzione, mi auguro che si possa invertire la rotta per non disperdere il lavoro fatto nel campo della prevenzione, dell'ascolto, del supporto alla donna». (v.c.)

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