Stemma dei granatieri e iscrizioni dei templari affiorano sulla Rocca

Asolo

È emerso lo stemma dei granatieri di Sardegna, corpo militare che ha combattuto la Prima guerra mondiale utilizzando la Rocca come baluardo difensivo, durante i lavori di pulizia della millenaria fortificazione. «L’intervento di rimozione della patina biologica (muschio) che nel tempo ha ricoperto il monumento, ha fatto affiorare scritte di epoche diverse, che erano in parte nascoste dalle vecchia scala d’accesso, sostituita di recente e collocata in altra posizione», spiega l’architetto Davide Stona, che sta seguendo l’ultimazione dei lavori di restauro. «Tra le scritte, si legge anche il cognome “Lenhart”, tipicamente altoatesino, la cui iscrizione potrebbe risalire Ottocento o ai primi Novecento», continua l’architetto. «Ci sono inoltre diverse croci templari sulla volta e sui merli, che risalgono all’età medievale. L’ordine dei cavalieri templari era in effetti presente, infatti negli anni Ottanta-Novanta fu rinvenuta una sepoltura di un templare nella chiesa di Pagnano».

Le mura della Rocca raccontano la storia del borgo attraverso tanti “graffi” riapparsi, documentando il passaggio di persone in epoche diverse. «La pulizia, intervento aggiuntivo rispetto al progetto di restauro, è stata finanziata con i fondi del ribasso d’asta, per un importo complessivo di 340 mila euro», continua l’architetto. I lavori finanziati dal ministero sono coordinati dalla Soprintendenza visto il valore del monumento. «Il termine d’ultimazione è fissato per la seconda metà di giugno». Tra le idee del sindaco Mauro Migliorini, che attende di poter inaugurare la Rocca tra fine estate e settembre, rendendola nuovamente accessibile fino alla sommità, l’installazione di tabelle esplicative, dopo un’indagine sulle incisioni. —

Maria Chiara Pellizzari

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