Stefanel, c’è una terza offerta: ora il debito raggiunge i 98 milioni

PONTE DI PIAVE. C’è (almeno) una terza offerta per Stefanel. E poiché la scadenza per la presentazione delle manifestazioni d’interesse era la mezzanotte di ieri, è possibile che anche altri dossier siano finiti all’ultimo momento sulla scrivania del commissario Raffaele Cappiello, incaricato di traghettare la società verso una nuova proprietà e un futuro più stabile.
Quel che è certo è che l’interesse attorno al brand è ancora alto, nonostante i numeri, com’era prevedibile, mostrino un’ulteriore peggioramento della situazione finanziaria dopo il lockdown, complice la chiusura prolungata dei negozi.
di chi sono le offerte. Tecnicamente la cessione di Stefanel consiste di una procedura doppia. Da una parte il marchio Stefanel e lo stabilimento di Ponte di Piave, dall’altra Spa Interfashion, che produce e commercializza il marchio High. È verosimile, anche se non c’è una conferma ufficiale, che le offerte ricevute fino a questo momento siano relative a Stefanel.
Non sono stati diffusi dettagli sulla terza manifestazione d’interesse arrivata, mentre è confermato che negli altri due casi si tratta di un fondo straniero e di un imprenditore italiano appoggiato a un altro soggetto investitore.
Il commissario finora ha mantenuto il massimo riserbo, soltanto oggi, con la finestra delle manifestazioni d’interesse chiusa dalla mezzanotte, potrebbe dare un numero definitivo dei dossier arrivati.
I soggetti che si sono già fatti avanti potranno procedere con la due diligence e la visione dei dati aziendali, in modo da formulare, se interessati, un’offerta vincolante entro il prossimo 4 settembre.
Ciò non esclude che anche nelle prossime settimane altri soggetti interessati possano farsi avanti, in questo caso tuttavia avrebbero però meno tempo a disposizione per le verifiche del caso.
la situazione finanziaria. Se al 31 dicembre dell’anno scorso Stefanel presentava un indebitamento finanziario netto di 95,1 milioni di euro, al 31 maggio di quest’anno (dati pubblicati ieri) il debito è cresciuto a 97,99 milioni. Un deciso e repentino incremento che si spiega con la drammatica emergenza sanitaria.
Di fatto il lockdown per Stefanel non è mai finito: ai mesi di chiusura dei negozi imposti dalle autorità si sono aggiunte le ultime settimane in cui le serrande sono rimaste abbassate per scelta del commissario. Una decisione che ha fatto storcere il naso alle forze sociali, convinte che servirebbe, al contrario, mantenere le vetrine “vive” per mandare un segnale incoraggiante circa il futuro dell’azienda.
Così come non è stata accolta positivamente la decisione di rinunciare alla presentazione di una collezione autunno-inverno, preferendo concentrare le energie sulla primavera-estate 2021. Per tutti questi motivi il commissario ha deciso di premere sull’acceleratore, cercando di arrivare il prima possibile alla cessione del marchio in modo da garantire investimenti e futuro all’azienda. Il via libera del ministero dello Sviluppo economico alla vendita è arrivatolo scorso 17 giugno.
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