Stefanel, al ministero si gioca il destino della sede trevigiana

Incontro cruciale per il destino della sede trevigiana di Stefanel, quello di oggi al ministero dello Sviluppo economico (sempre in modalità virtuale). L’azienda, per la quale il commissario ha accettato l’offerta di acquisizione da parte di Oviesse, ha infatti messo sul tavolo una ventina di esuberi nella sede di Ponte di Piave, il cuore storico del marchio. Una scelta a cui i sindacati si sono opposti per due motivi: i posti di lavoro persi, prima di tutto, ma anche la scomparsa della provincia di Treviso dalla galassia Stefanel. Oviesse ha infatti annunciato di non avere in programma alcun investimento su Ponte di Piave: la sede sarebbe dismessa e gli addetti non in esubero (25) ricollocati altrove. Uno scenario ritenuto indispensabile per garantire un futuro roseo all’azienda, alle prese con una grave situazione debitoria. Bocche cucite dal mondo sindacale, nel bel mezzo di una fase molto calda della trattativa. I venti lavoratori in esubero, in particolare, appena pochi mesi fa erano stati giudicati indispensabili dal commissario straordinario di Stefanel, che aveva detto di voler puntare ancora su di loro per il rilancio del marchio. Dal canto suo, Oviesse ha fatto notare che si tratta di uscite concordate con i lavoratori, quindi nessuno “bagno di sangue” occupazionale. La questione rimane sul tavolo, il mondo sindacale e le istituzioni del territorio premono per mantenere a Ponte di Piave almeno un presidio aziendale che testimoni la lunga storia di Stefanel nella Marca. —
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