Stanleybet vince il ricorso illeciti i sigilli alla ricevitoria

L’agenzia non aveva la concessione dei Monopoli di Stato né della questura per accettare le scommesse sportive dei clienti. Per questo motivo, la centralissima ricevitoria Lotto Center di piazza dei...

L’agenzia non aveva la concessione dei Monopoli di Stato né della questura per accettare le scommesse sportive dei clienti. Per questo motivo, la centralissima ricevitoria Lotto Center di piazza dei Signori si era vista mettere i sigilli ai terminali forniti dal gestore Stanleybet. Ora però la Cassazione accoglie il ricorso presentato dal rappresentante in Italia della stessa Stanleybet e rispedisce la palla al tribunale di Treviso.

Una vicenda lunga e tortuosa, che vede anche a Treviso una battaglia dell’infinita guerra di Stanleybet contro le regole del mercato italiano delle scommesse. Il titolare della tabaccheria di piazza Dei Signori era stato persino condannato (tre mesi e dieci giorni di reclusione), ora questa sentenza della Cassazione potrebbe segnare un passaggio decisivo nella revisione anche del suo processo.

Nel frattempo, a vincere è il rappresentante nazionale di Stanleybet in Italia, Richard Junior Zappia, che ha presentato ricorso contro l’ordinanza del 15 ottobre 2014 del tribunale di Treviso che aveva rigettato la richiesta di riesame presentata contro il provvedimento del gip che aveva disposto il sequestro preventivo delle attrezzature informatiche utilizzate per accettare le scommesse.

Il nodo della questione ruota attorno alla scivolosa materia della libera concorrenza delle scommesse. Per poter lavorare in Italia le agenzie devono avere una duplice concessione: quelle dei Monopoli di Stato (che regolamenta il numero delle agenzie sul territorio) e della questura (che effettuano controlli in particolare sull’aspirante titolare della licenza). La ricevitorie di piazza dei Signori aveva regolarmente presentato richiesta di autorizzazione ai Monopoli e in questura ma le stesse domande erano state rigettate in quanto l’allibratore Stanleybet non può operare in Italia. Secondo quanto sostenuto dalla polizia, la ricevitoria, seppur senza licenza, aveva continuato la propria attività: da qui la denuncia e il fascicolo in Procura. Gli uomini della polizia amministrativa della questura si erano presentati con un ordine di sequestro del materiale legato alla raccolta delle scommesse per il bookmaker maltese: computer, scanner e lettori ottici di codici a barre.

Fabio Poloni

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