Spunta il piano Noalese bis dalla tangenziale a Quinto

Un piano per traslocare la Noalese, spostarla più a sud-est, sotto la linea del Sile e dell’aeroporto, lungo la campagna di Sant’Angelo e Canizzano e poi nei campi di Quinto fino all’area industriale ai confini con Zero Branco. Un piano strutturato, delineato da uno «studio di fattibilità» ufficiale che ora spunta dalle carte di quello che potrebbe essere in futuro piano di assetto del territorio di Treviso.
Il progetto, mastodontico, è firmato dallo studio di ingegneria Martini di Mogliano Veneto a cui due anni fa, l’amministrazione di Quinto chiese di prospettare soluzioni capaci di deviare le migliaia di camion e auto che attraversano il territorio comunale. Di qui la pianificazione della strada. Il piano è stato fatto, ed è rimasto nel libro dei sogni fino ad alcune settimane fa, quando l’amministrazione comunale di Treviso ha chiesto di visionare il progetto in vista dell’approvazione del Pat e della possibilità di accogliere osservazioni utili a definire nuove prospettive di sviluppo della città. Così, il progetto è finito nella lista dei documenti utili alla redazione del «nuovo Prg». A Ca’ Sugana non si fa mistero, «il progetto è interessante, ed è tempo di allargare lo sguardo se vogliamo risolvere i nodi della viabilità cittadina» dicono fonti vicinissime alla pianificazione urbanistica.
Il tragitto. Il progetto collega tangenziale e Noalese passando a sud dell’aeroporto, attraverso i campi di Sant’Angelo, di Canizzano, e di Quinto per arrivare alla rotonda tra Noalese e via Zagaria, nell’area industriale. In totale 4 chilometri di asfalto con una rotonda nel mezzo più o meno al’altezza di via Timavo.
Due alternative. Se vi è ragionevole certezza sul possibile tracciato da Quinto all’area al confine con San Trovaso, diversa è la questione per l’allacciamento in tangenziale e l’ingresso nel territorio di S. Angelo. I progettisti hanno individuato due opzioni (entrambe il più possibile attraverso i campi): una prevede di tagliare passando tra via Salomoni e via San Trovaso, e poi tra via Tron e via Torre d’Orlando infilandosi in tangenziale all’altezza degli svincoli di Santa Maria del Sile; l’altra invece ipotizza un passaggio a ridosso di San Trovaso, attraverso i campi tra via Moncini e via Selvatico, ricalcando il percorso tra via Tron e Torre d’Orlando ma allacciandosi alla tangenziale all’altezza degli attuali distributori di benzina.
La soluzione possibile. Il piano è ardito e costosissimo (si parla di qualche decina di milioni) ma «funzionale». La Noalese – tra Quinto e Treviso – diventerebbe una strada quasi comunale, il nodo aeroporto risulterebbe alleggerito. Ma a Treviso il piano interessa anche perchè l’amministrazione, in zona, di problemi da risolvere ne ha più d’uno. C’è il traffico (il dato più recente quantifica 2000 auto all’ora), c’è il possibile piano di sviluppo dell’aeroporto, e c’è anche la recentissima novità in materia di grandi centri commerciali, con l’Alì che ha acquistato l’ex Marazzato-Sartori ed intende aprire un super-Iper a due passi dall’imballatissima rotonda della tangenziale. Troppo per non cercare idee e aiuto, soprattutto tenendo conto di tutti i progetti naufragati negli anni passati. E allora ecco il piano. Ca’ Sugana ci ha messo gli occhi. A Quinto, l’amministrazione – dopo aver inutilmente bussato alla porta di Gobbo – spera che sia la volta buona. Chi forse potrebbe avere qualcosa a che dire sono i proprietari dei terreni sulla linea del (possibile) «Passante trevigiano», che qualcuno già chiama «Noalese II».
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