Spogliatoio per 400 comparse Don Flavio aiuta Sorrentino

NERVESA. Sì alle comparse di Sorrentino in parrocchia, ma che non creino problemi per il catechismo. Questa è in sintesi l’accordo che il parroco di Nervesa, Don Flavio Gallina, vuole fare con la produzione. La sala pluriuso della parrocchia di Nervesa sarà molto probabilmente lo spogliatoio per più di quattrocento comparse con cui ad inizio aprile il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, vuole ricostruire Lourdes tra il Piave ed il Montello per la fiction targata Sky “The New Pope”. Il condizionale è d’obbligo perché il parroco mette le cose in chiaro. « Mi sono incontrato nei giorni scorsi con delle persone della produzione e ho dato la disponibilità della sala in linea di massima, ma tutto dipende da quando verranno a girare. Il giorno delle riprese non è ancora stato fissato, ma se sarà durante la settimana da parte nostra c’è la massima disponibilità però di sabato il centro parrocchiale è usato per il catechismo per cui se ci chiedessero quel giorno saremmo costretti a dire di no» spiega il parroco che attende di essere chiamato dalla produzione per l’eventuale accordo definitivo. Il regista intende girare ad inizio aprile. La data più probabile, più volte dichiarata è lunedì 8, ma non c’è ancora nulla di certo. Davanti alla sala pluriuso del centro parrocchiale, uno spazio capace di ospitare tranquillamente centinaia di persone, c’è la stazione dei carabinieri di Nervesa, una vicinanza che favorirebbe la gestione dell’ordine pubblico durante la giornata delle riprese. L’amministrazione comunale ha assicurato alla produzione la sua piena collaborazione ed il sindaco, Fabio Vettori, ha incontrato alcuni addetti della produzione prima dell’annuncio del casting per la selezione delle comparse che si è svolto il 4 ed il 5 marzo all’hotel Continental a Treviso. In municipio però non sono ancora arrivate richieste ufficiali per avere i permessi e quindi si possono fare solo ipotesi sui luoghi in cui si girerà. Marco Cadò, responsabile degli eventi nell’area dell’abbazia di Sant’Eustacchio, ha smentito categoricamente nei giorni scorsi le voci secondo cui la scena di massa doveva essere girata tra le rovine dell’antico monastero, di proprietà comunale, che è stato recentemente restaurato e in parte ricostruito grazie ai fondi dell’imprenditore Ermenegildo Giusti che ne ha avuto la concessione per ottant’anni. L’area più probabile dove saranno effettuate le riprese dovrebbe essere lungo il Piave. E’ molto ragionevole pensare inoltre che una delle grotte del Montello venga usata per simulare quella di Lourdes. La candidata più probabile è il “Bus del Tavaran Grando” dove la grandezza dell’entrata e la situazione della zona circostante renderebbero più semplice girare una scena di massa. —
Gino Zangrando
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