Sparatoria a Roma, grave nuotatore trevigiano diciannovenne

ROMA. Diciannovenne trevigiano promessa del nuoto è grave dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola nella notte a Roma. Manuel Mateo Bortuzzo, che ha gareggiato per il Team Veneto, è stato trovato solo e steso a terra in una pozza di sangue, in piazza Eschilo. Sul caso indagano gli uomini della Squadra Mobile che hanno al momento pochissimi elementi su cui lavorare.
Non si esclude anche che il ragazzo sia stato vittima di uno scambio di persona. Sono aperte tutte le ipotesi. Secondo quanto ricostruito finora il ragazzo era in compagnia di un amico quando è stato raggiunto da un colpo di pistola in una piazza del quartiere Axa di Roma. Potrebbero essere partito da uno scooter o da un'auto gli spari che l'hanno ferito gravemente.
Il proiettile si è fermato su una vertebra. Il ragazzo deve essere sottoposto a due interventi chirurgici, per fermare l'emorragia e per rimuovere la pallottola.
IL POST DEL PADRE
In un video delle telecamere di sorveglianza nella piazza si vedrebbero dei fari in lontananza e poi il ragazza, accanto ad un amico, che si accascia in terra. Sulla vicenda sono in corso indagini degli agenti del commissariato di Ostia e della Squadra Mobile.
A trovarlo riverso a terra è stata una volante della Polizia, che era stata chiamata per una rissa alla quale la vittima, da quanto è emerso finora dalle indagini, non avrebbe partecipato.
Dopo essere stato trasportato all’ospedale Grassi di Ostia è stato trasferito al San Camillo dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

Manuel Mateo Bortuzzo è una giovane promessa del nuoto azzurro che da ottobre si è trasferito al Centro federale di Ostia, dove si allena con Gregorio Patrinieri, Gabriele Detti, Ilaria Cusinato e l'altro trevigiano Mattia Zuin, ma non dorme al centro federale bensì all'Infernetto presso le strutture delle Fiamme Gialle ma solo per una questione logistica.

Il ragazzo è sportivamente cresciuto nel team Veneto ed è oggi tesserato dall'Aurelia a Roma. Ha 19 anni, è nato a Trieste ma la famiglia vive dal 2013 a Quinto di Treviso. Manuel invece si è trasferito a Roma per allenarsi all'autunno scorso.
Prima del 2013 ha vissuto anche a Sesto al Reghena e ha frequentato i primi due anni delle superiori a Portogruaro, perché all'epoca gareggiava per il Centro sportivo Portogruaro.
Il ragazzo nel pomeriggio è stato operato all'ospedale San Camillo di Roma. Il professor Alberto Delitala ha rimosso il proiettile, rimasto integro, che si era fermato nella parte destra all'altezza undicesima vertebra.
La rimozione del proiettile è avvenuta dopo un primo intervento, eseguito nella sala di chirurgia toracica, in cui è stato svuotato un versamento di sangue nel torace. La prognosi rimane riservata. Prima delle prossime 48 ore non è possibile stabilire eventuali danni per la mobilità.
Le indagini. «Due mesi fa», ha raccontato un altro testimone, «alcune delle persone coinvolte nella rissa erano già state qui e c’era stata un’altra lite. Quel ragazzo, Manuel, non è mai entrato nel pub. Non lo abbiamo visto. Forse volevano colpire una persona che è sempre qui al pub e gli somiglia». E infatti quella dello scambio di persona è la pista maggiormente battuta da parte degli investigatori della Mobile. Sia le testimonianze raccolte che le immagini delle telecamere sembrerebbero tutte portare in quella direzione. «Si è semplicemente trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato», ha detto il padre Franco, arrivato a Roma dalla Marca non appena ha saputo quanto era successo al figlio.
i sospettati. Immediatamente si è aperta la caccia alle due persone a bordo dello scooter. Nella serata di ieri almeno uno dei due è stato identificato ed è residente nel quadrante sud di Roma, a pochi chilometri dal luogo dell’episodio, ma non era reperibile. Si tratta di persone pericolose. «Quei due hanno sparato a un centinaio metri dagli agenti della polizia», hanno detto alcuni testimoni
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