Roncade, terremoto in Fondazione. Il sindaco silura la Rubinato

Donadel ha deciso di fare piazza pulita di tutto il Cda nominato dal centrosinistra: «Ignorate segnalazioni e richieste». La replica: «Bullo»

Da sinistra la casa di riposo di Roncade, il sindaco Marco Donadel e Simonetta Rubinato
Da sinistra la casa di riposo di Roncade, il sindaco Marco Donadel e Simonetta Rubinato

Terremoto politico nella fondazione “Città di Roncade”. Il sindaco Marco Donadel, leghista che è succeduto a Pieranna Zottarelli interrompendo anni di governo di centrosinistra del comune trevigiano, ha deciso di fare piazza pulita del Cda della fondazione, un consiglio di amministrazione nominato dalle precedenti amministrazioni e con il quale il sindaco di Roncade è andato allo scontro frontale. 

La revoca del Cda

Con due distinte delibere, il 5 giugno l’amministrazione ha revocato le nomine fatte in passato dal Comune e le ha sostituite in toto con persone più fidate. Il gioco politico, certo, ma non senza veleni, anche perchè a saltare è stata in primis la poltrona di presidente del Cda data all’ex sindaco della città e senatrice Pd Simonetta Rubinato, cui è stato tolto l’incarico assieme ai consiglieri Francesco Pavan e Francesco Rocco. Al loro posto  Guido Zerbinati, Mauro Favaro, Giacomo Buldo. 

La nota e la verità

Ieri nel comunicato diffuso da Donadel parole di elogio e concilio: «In questo passaggio di consegne  desidero rivolgere un sentito ringraziamento al Consiglio di Amministrazione uscente per l’impegno e la responsabilità con cui ha rivestito un incarico tanto importante per la nostra Città». La verità ? Un’altra, quella scritta nella delibera di revoca dell’incarico in cui si mettono nero su bianco prima come Donadel il 17 settembre 2024 avesse «formalizzato alla Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Città di Roncade precise contestazioni in merito a lamentele pervenute da parte di famigliari degli utenti della casa di riposo» (La fondazione avrebbe per obiettivo la tutela e il benessere dei cittadini e il monitoraggio della Rsa); poi «alle precise contestazioni» mosse dal sindaco ai consiglieri della fondazione nelle settimane scorse, infine «non vi è stato alcun proficuo confronto, né trasmissione volontaria di informazioni da Fondazione Città di Roncade al Comune di Roncade riguardanti la gestione e l’amministrazione della Fondazione e del suo patrimonio». Di qui il taglio dell’incarico.

La replica

«Quello che è stato fatto da parte del sindaco è un atto che definirei di bullismo istituzionale, perché si tratta di un decreto che travalica le sue competenze ed è a mio avviso illegittimo»ha detto  Viviane Moro, capogruppo della formazione di minoranza in seno al Consiglio comunale di Roncade, «decide di cambiare l’arredo dell’ufficio invece di dare priorità agli interventi utili ai bisogni dei cittadini. Questo – chiude la leader di minoranza – non è certo il nostro modo di intendere il servizio pubblico ed il ruolo istituzionale di un amministratore». Simonetta Rubinato paventa la possibiltià di un commissariamento dei progetti portati avanti dalla fondazione.

 

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