Spaccio e pistole, sgominata baby-gang

oderzo
Spacciavano la droga nei parchi pubblici, fuori da alcuni locali o anche in casa. Avevano una ventina di clienti fissi, alcuni dei quali acquistavano un quantitativo di droga superiore a quello giustificabile con l’uso personale per rivenderlo a loro volta. Ma il terzetto di giovani spacciatori, con fare da “guappi”, tipico delle gang delle serie televisive, è stato stroncato dagli uomini della squadra mobile di Treviso che li hanno denunciati, sequestrandogli otto etti di marijuana, 1,2 grammi di ketamina e tutto il materiale necessario per pesare e confezionare le sostanze stupefacenti. Nei guai sono finiti tre giovani, tutti incensurati: si tratta di un operaio 24enne di San Polo, e di due studenti, un 19enne di Fontanelle e un 17enne di Oderzo.
minacce a chi non pagava
I poliziotti, coordinati dal commissario Claudio Di Paola, hanno anche sequestrato due pistole del tipo soft air del tutto simili a quelle vere. Con quelle armi giocattolo, prive di tappo rosso, minacciavano i clienti insolventi. Tra coloro che si rifornivano di droga c’erano anche giovani tossicodipendenti che, per procurarsi a loro volta del denaro, ordinavano una quantità di droga superiore in modo poi da rivenderla.
un consistente giro d’affari
Il giro d’affari del terzetto di spacciatori dell’Opitergino era notevole basti pensare che i poliziotti hanno sequestrato la somma di oltre diecimila euro trovata nella loro disponibilità. Non male per un operaio e due studenti a reddito zero. Potevano contare su una ventina di giovani clienti, tutti tra i 16 e i 25 anni, che si rifornivano di “fumo” e qualche volta anche di droghe sintetiche per lo sballo del weekend. Tutti risiedevano in zona: da san Polo a Oderzo, da Fontanelle a Ormelle, passando per Cimadolmo. I luoghi scelti dagli spacciatori erano sempre diversi. Si contattavano via Telegram o Whatsapp per fissare ora e luogo dell’incontro. Lo scambio non avveniva mai nello stesso punto ma variava: dai parchi pubblici, ai parcheggi dei supermercati, dai plateatici dei bar alle abitazioni private. Era importante infatti non dare mai punti di riferimento precisi ad eventuali indagini da parte delle forze dell’ordine.
telefonini al setaccio
La polizia prosegue le indagini anche per tentare di risalire alle fonti di approvvigionamento della droga. I telefonini sequestrati ai tre giovani denunciati forniranno probabilmente una miniera di informazioni sia sui grossisti che cedevano la droga ai tre ragazzi sia sui clienti, che saranno tutti segnalati alla prefettura come consumatori. –
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